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Terremoto, due forti scosse poco fa: paura enorme

Pubblicato: 19/05/2025 13:44

Il sole stava sorgendo sul mare di Eubea quando la terra ha deciso di risvegliarsi con un brivido. In meno di 24 ore, una sequenza di scosse ha scosso la parte settentrionale dell’isola, culminando in un evento di magnitudo 4.7 che ha fatto tremare le case e i cuori di chi abita quei borghi affacciati sul Golfo di Petalio. Le mura di pietra, testimoni di secoli di storia, hanno ceduto in più di 50 abitazioni, lasciando dietro di sé crepe profonde e un silenzio carico di apprensione.

I primi tremori, lievi come un sussurro, sono arrivati nel cuore della notte, svegliando gli anziani che, col pigiama ancora addosso, hanno cercato riparo in strada. Dopo un breve respiro d’attesa, il sisma più forte ha fatto vibrare le finestre, proiettando stoviglie e mobili con un tonfo cupo. Chi era nel giardino ha visto la polvere alzarsi dal terreno, un segnale che non mentiva: quel terremoto era deciso a farsi sentire.

Un’orchestra di scosse
Le onde sismiche non si sono fermate: a distanza di poche ore, altre quattro scosse, tutte di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.5, hanno costretto gli abitanti a non abbassare la guardia. Ad Atene, a 130 chilometri di distanza, le luci dei lampioni hanno oscillato come lanterne nel vento, ricordando a tutti che il sottosuolo è un potente regista invisibile.

Secondo Efthymios Lekkas, presidente dell’Organizzazione greca per la pianificazione e la protezione dai terremoti, “è probabile che si verifichino altre scosse di magnitudo tra 4 e 5 nei prossimi giorni. Questo schema rispecchia precedenti attività sismiche nella stessa regione”. E mentre le squadre di emergenza perlustrano le strade dissestate, il monitoraggio continua ininterrotto, tra radar e sismografi, per capire se la Terra stia preparando un altro colpo.

Lezioni dal passato italiano
Non è la prima volta che le isole e le coste del Mediterraneo ricordano agli uomini la loro fragilità. In Abruzzo, il sisma del 6 aprile 2009 travolse L’Aquila con una magnitudo di 6.3, radendo al suolo interi quartieri e trasformando la città in un cantiere permanente. Il ricordo di quelle tende, delle sirene e dei bambini spaventati ha segnato un’intera generazione.

Più di recente, nel 2016, un altro terremoto di magnitudo 6.2 colpì il Centro Italia, scuotendo Amatrice e Norcia. Qui le strade medievali si fusero con le macerie, mentre volontari e alpini lavoravano fianco a fianco per mettere in sicurezza chiese e palazzi storici. Le scosse successive, come echi sordi, spinsero la Protezione Civile a mantenere allerta massima, insegnando ancora una volta che la resilienza di un popolo nasce dalla solidarietà.

Oggi, mentre Eubea conta i danni e cura le ferite del sisma, il Mediterraneo intero ricorda che la storia della Terra non si ferma. E che, proprio come in Italia, solo una rete di soccorsi ben coordinata e la memoria delle scienze sismiche possono trasformare il terrore in speranza, consentendo a cittadini e volontari di rimettere in piedi case e vite con determinazione e unità.

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Ultimo Aggiornamento: 19/05/2025 13:45

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