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Ucraina, oggi telefonata Trump-Putin. Giornata cruciale per le sorti della guerra

Pubblicato: 19/05/2025 07:14

Un’alba carica di tensione ha accolto l’avvio di una settimana che potrebbe cambiare le sorti del conflitto in Ucraina. È lunedì 19 maggio 2025 quando, poco dopo le prime luci del mattino, la Casa Bianca ha confermato l’attesa telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, il primo contatto diretto da oltre un mese, volto a “fermare il bagno di sangue” e a sbloccare i negoziati in stallo a Istanbul.

Nelle ultime ore, il clima diplomatico si è surriscaldato anche in Europa: il cancelliere tedesco Friedrich Merz, insieme ai leader di Regno Unito, Francia e Polonia, ha annunciato di volersi sentire con Trump prima del faccia a faccia con Putin. “Ne ho parlato con Marco Rubio durante la messa di intronizzazione del Papa”, ha spiegato Merz, segnalando che dietro ogni telefonata si muovono strategie di coordinamento a più livelli.

08.26 – Tajani parla di imminente confronto italiano
Allo stesso tempo, il vicepremier italiano Antonio Tajani ha reso noto di aver contattato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il suo staff per confrontarsi sulla crisi ucraina, a conferma di un coinvolgimento diretto di Roma nei dossier internazionali.

Sul fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky ha fatto tappa a Roma, dove ieri ha partecipato alla messa di inizio pontificato di Leone XIV e ha avuto un incontro privato con il vicepresidente Usa J.D. Vance e con Rubio a Villa Taverna. In quell’occasione, Zelensky ha consegnato a Vance una lettera con proposte concrete di cooperazione nel settore della difesa e del commercio, ribadendo la necessità di un cessate il fuoco pieno e incondizionato.

Ma mentre i tavoli diplomatici cercano un’intesa, sul terreno la guerra continua a mordere. Nella notte tra sabato e domenica, la Russia ha lanciato 273 droni Shahed sull’Ucraina, l’attacco più massiccio finora registrato: edifici residenziali distrutti, una donna di 28 anni uccisa e un bambino di quattro anni tra i feriti. Kiev ha descritto l’operazione come “terrore nella sua forma più pura”, un monito di quanto il conflitto rimanga lontano dalla pace.

07.14 – Witkoff: “Se non ci riesce Trump non ci riuscirà nessuno”
Tra poche ore Trump assumerà il telefono verso Mosca, forte della convinzione del suo inviato speciale Steve Witkoff: “Il presidente ha una forza di personalità che non ha pari. Se non ci riesce lui, nessuno può farlo”. Ma oggi come ieri, il cuore pulsante della crisi resta l’Ucraina, e sarà il risultato di questa chiamata — e del successivo confronto con Zelensky e i vertici della Nato — a dire se davvero si potrà mettere fine a una carneficina che ha già segnato troppe vite.

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Ultimo Aggiornamento: 19/05/2025 08:58

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