In un normale giorno scolastico, quello che sembrava un semplice contrasto tra ragazzi si è trasformato in qualcosa di molto più serio. Nessuno avrebbe immaginato che un momento di gioco si sarebbe concluso con un’aggressione armata, proprio fuori da un istituto educativo.
La vicenda, che ha scosso insegnanti e studenti, ha avuto un epilogo inatteso. All’origine, un episodio apparentemente banale che ha innescato una catena di reazioni sproporzionate. Solo alcune ore hanno separato una discussione da un atto violento che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche.
Dalla lite al coltello, il dramma davanti alla scuola
Il fatto è avvenuto venerdì 16 maggio, all’uscita dalla Casa di Carità Arti e Mestieri, in corso Benedetto Brin 26, nel quartiere Borgo Vittoria, a Torino. Secondo le prime informazioni raccolte, tutto sarebbe iniziato intorno alle 12, durante la pausa delle lezioni. Alcuni studenti stavano disputando una partita di calcetto quando un’entrata particolarmente decisa avrebbe fatto perdere la calma a uno dei ragazzi coinvolti. Il giovane colpito, 18 anni, avrebbe reagito con parole pesanti, dando il via a un confronto acceso. All’apparenza una lite come tante, destinata a concludersi senza gravi conseguenze. Ma così non è stato.
Due ore dopo, in un punto poco distante dall’istituto, uno dei protagonisti, un 16enne, si sarebbe ripresentato con un coltello. Il giovane avrebbe sferrato un colpo, ferendo l’altro ragazzo al gluteo sinistro.
“L’aggressione è avvenuta all’improvviso”, raccontano testimoni. Tre professori della scuola sono accorsi subito in aiuto, riuscendo a gestire i primi momenti concitati e a soccorrere il ferito. Il 18enne è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco con un codice verde. Per fortuna, le sue condizioni non sono gravi. Il 16enne, invece, si è recato autonomamente all’ospedale Molinette per farsi medicare ferite superficiali alla schiena, probabilmente riportate nella colluttazione.
Indagini in corso
La polizia del commissariato Barriera di Milano ha avviato un’indagine per ricostruire l’esatta sequenza dei fatti. L’obiettivo è capire se l’aggressione sia stata premeditata o il frutto di una reazione incontrollata. Un momento di tensione sportiva si è così trasformato in un caso di violenza giovanile che riaccende i riflettori sul ruolo della prevenzione e sulla gestione dei conflitti tra adolescenti.