
Un nuovo attentato politico sconvolge la scena istituzionale: due stretti collaboratori di governo sono stati uccisi in un agguato armato mentre si trovavano in servizio. Le vittime, un’importante segretaria personale e un consigliere comunale, sono cadute sotto i colpi di arma da fuoco esplosi da sicari ancora non identificati. Il clima, già teso per motivi politici, ora si appesantisce ulteriormente.
La notizia ha scosso il mondo politico, che si interroga sulle motivazioni dietro un’azione così brutale e simbolicamente forte. Le autorità parlano di un atto “deliberato e mirato”, mentre cresce la preoccupazione per la crescente vulnerabilità di funzionari pubblici legati a partiti di maggioranza. Le indagini sono in corso, con la promessa da parte del governo di non lasciare spazio all’impunità.
L’episodio è avvenuto nella capitale del Messico, dove le autorità hanno confermato l’uccisione di Ximena Guzmán, segretaria personale del sindaco di Città del Messico, e di José Muñoz, consigliere comunale. Entrambi erano esponenti del partito Morena, guidato dalla presidente Claudia Sheinbaum, che ha espresso pubblicamente il suo cordoglio e la volontà di fare chiarezza: “Andremo a fondo della questione”, ha dichiarato durante la conferenza stampa mattutina.

L’attacco si è verificato lungo la Calzada de Tlalpan, uno dei principali viali della capitale. I due sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco sparati da persone a bordo di una moto. Le forze dell’ordine stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili. “Non ci sarà impunità”, ha ribadito l’ufficio del sindaco Clara Brugada, confermando che l’agguato aveva probabilmente una matrice politica.
Diversi esponenti del governo cittadino hanno condannato l’episodio. “Condanniamo l’attacco contro due funzionari pubblici. Non resterà senza conseguenze”, ha dichiarato il segretario alla Sicurezza pubblica, Pablo Vázquez Camacho. Il governo municipale ha chiesto collaborazione a tutti i livelli istituzionali per garantire giustizia e sicurezza nella capitale.
Nonostante il Messico sia spesso teatro di violenze legate alla criminalità organizzata, Città del Messico era finora rimasta relativamente protetta da episodi simili. Tuttavia, l’agguato ricorda quanto accaduto nel giugno 2020, quando l’allora capo della sicurezza locale, oggi ministro federale, Omar García Harfuch, fu ferito in un attentato riconducibile al cartello Jalisco New Generation. Anche in quell’occasione morirono tre persone. Ora, la capitale è di nuovo in allerta.