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Andrea Sempio, la procura: “Era sul luogo del delitto”, gli elementi chiave

Pubblicato: 20/05/2025 06:46

PAVIA – È il giorno chiave per Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso. A quasi diciotto anni dalla morte di Chiara Poggi, la Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo con nuove piste, nuovi sospetti e una strategia precisa: smontare l’alibi di Sempio e collocarlo in via Pascoli la mattina del delitto. In contemporanea verranno ascoltati anche Alberto Stasi, condannato in via definitiva, e Marco Poggi, fratello della vittima. Ma al centro dell’inchiesta c’è un solo sospetto: che Andrea non abbia mai detto tutto.

Secondo i magistrati, potrebbe esserci stata un’infatuazione mai dichiarata per Chiara. Nessuno l’ha mai raccontata, ma gli inquirenti sospettano che una tensione sentimentale sfociata in lite possa spiegare la traccia genetica trovata sotto le unghie della giovane. La spiegazione finora accettata — un contatto indiretto con la tastiera del computer — non basta più. Per la Procura, vi fu un contatto fisico diretto, forse durante un’aggressione improvvisa.

Una scena del crimine che parla

La scena del crimine parla di un’aggressione rapida e violenta: Chiara, in pigiama, apre la porta a qualcuno che conosce. Viene colpita all’ingresso, trascinata all’interno, poi spinta giù dalle scale. Nessuna effrazione, nessuna violenza sessuale. Secondo la procura le cose sono chiare: Andrea Sempio si sarebbe trovato sul luogo del delitto ed hanno diversi elementi per dirlo: Non si tratta soltanto del Dna trovato sotto le unghie della vittima (che, secondo gli inquirenti, apparterrebbe a Sempio), ma anche di dati telefonici, analisi di spostamenti e testimonianze rivalutate alla luce del nuovo scenario.

Al centro delle attenzioni anche alcuni contatti telefonici anomali con l’utenza fissa di casa Poggi. Tra gennaio e agosto 2007 le telefonate sono rare, ma improvvisamente si concentrano nei primi giorni di agosto. Il 7 agosto, una chiamata di due secondi, seguita da una seconda da casa di Sempio, della durata di otto secondi, che potrebbe aver attivato l’impianto di allarme. L’8 agosto, l’unico dialogo diretto con Chiara. Sempio sostiene di aver cercato Marco, ma oggi la Procura fa emergere un dettaglio rimasto in ombra: Andrea sapeva già che Marco era in vacanza con i genitori. Lo aveva salutato prima della partenza.

Telefonate che non si giustificano

Perché, allora, chiamare a casa? A chi voleva parlare davvero? Per gli inquirenti, il vero obiettivo potrebbe essere stata Chiara. E non si spiegherebbero altrimenti quelle chiamate così vicine nel tempo all’omicidio, né quell’unica conversazione registrata tra i due.

Il dato più pesante resta però il traffico telefonico del 13 agosto. Alle 9.58 il cellulare di Sempio aggancia la cella di Garlasco. Solo in seguito uno scontrino del parcheggio testimonia la sua presenza a Vigevano. I tempi tecnici del tragitto — sedici chilometri percorribili in poco più di un quarto d’ora — non lo escludono. Ma il dettaglio che inquieta la Procura è che quello scontrino viene mostrato solo un anno dopo. Quando viene sentito per la prima volta, non lo esibisce. Per il gip, nel 2020, è un alibi “suggestivo ma privo di sostanza”.

Una mattina muta, tra sms e silenzi

Anche il comportamento di quella mattina lascia aperti interrogativi. Sempio intrattiene sei contatti telefonici con due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi, tra le 9.58 e le 12.18. Nessuna chiamata ai Poggi. Nessun gesto di reazione alla notizia della morte. Nessuna traccia emotiva. È come se già sapesse.

A questo si aggiunge il sospetto che, proprio in quelle ore, Andrea si stesse creando un alibi in tempo reale, parlando con amici e simulando una normalità che oggi appare costruita. Gli investigatori hanno inoltre messo a verbale un malore improvviso accusato dalla madre di Sempio al solo sentir nominare un ex vigile del fuoco, altro elemento oggi ritenuto rilevante.

La Procura pronta a scoprire le carte

L’interrogatorio sarà il banco di prova. La Procura, che negli ultimi giorni ha accelerato su tutti i fronti dell’indagine, è pronta a scoprire le sue carte. Quelle che, per la prima volta, potrebbero cambiare il volto del caso Garlasco.

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Ultimo Aggiornamento: 20/05/2025 10:11

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