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Garlasco, Corona davanti alla procura, la tesi del massacro di gruppo

Pubblicato: 20/05/2025 11:09

Un audio enigmatico ha riacceso i riflettori su uno dei misteri irrisolti più discussi degli ultimi vent’anni: l’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. Questo caso, già ampiamente dibattuto, è tornato alla ribalta grazie a Fabrizio Corona, che ha svelato nuove informazioni nel suo programma investigativo Falsissimo.

Fabrizio Corona, noto per la sua capacità di generare titoli esplosivi, ha menzionato il nome di Francesco Chiesa Soprani, figura controversa legata al mondo dello spettacolo e agli scandali di Vallettopoli. Secondo Corona, Chiesa Soprani avrebbe tentato di vendere 180 messaggi audio di Paola Cappa, cugina di Chiara Poggi, che sarebbero stati poi acquistati da un settimanale e avrebbero riacceso l’interesse sul caso.

alberto stasi

Un Intricato Gioco di Informazioni e Accuse

Corona critica aspramente la direttrice del settimanale Albina Perri e solleva dubbi sull’integrità dell’informazione. Nel frattempo, contatta Gianluigi Nuzzi e Davide Parenti per chiarimenti sull’origine dei materiali. Parenti conferma: “Ce li ha dati gratis”.

Emergono nuove e inquietanti rivelazioni grazie a un super testimone, le cui dichiarazioni sono state raccolte dalla Procura. Questo testimone avrebbe fornito “prove sconcertanti” che potrebbero scagionare Alberto Stasi. Tuttavia, l’avvocato della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, avrebbe scelto il silenzio per evitare la restituzione di un ingente risarcimento.

La scoperta di prove cruciali

Il racconto di Corona si fa ancora più intrigante. Gli investigatori privati, sostenuti da cittadini, avrebbero raccolto prove che non possono essere utilizzate legalmente, ma che un testimone ha confermato. Il procuratore Fabio Napoleone, descritto come un eroe solitario, avrebbe deciso di intervenire, scoprendo il presunto martello dell’omicidio in un canale indicato dal testimone.

La storia si arricchisce di dettagli: durante una cena a Modena, l’avvocato di Stasi avrebbe confidato a Corona che la riapertura del caso era inevitabile. Andrea Sempio, già sospettato nelle fasi iniziali, sarebbe sotto indagine da tempo, ma la revisione del processo è stata respinta.

Una nuova luce su caso Poggi

Corona accusa il sistema di proteggere i veri colpevoli. Due carabinieri coinvolti nelle indagini iniziali sono in carcere per altri reati, con la possibilità di ulteriori processi. La mattina del delitto, secondo il super testimone, in casa di Chiara c’erano almeno quattro persone, inclusi Stasi, le sorelle Cappa e Sempio. La precisione delle testimonianze ha convinto la Procura a riaprire il caso.

Ora, tutta l’attenzione è su Andrea Sempio: parlerà o sceglierà il silenzio? Per Corona, le risposte sono già nelle mani degli inquirenti. Se Stasi è davvero innocente, siamo di fronte non solo a una riapertura, ma a un ribaltamento totale del caso. La vera domanda ora è: perché ci è voluto tanto per arrivare a questo punto?

Cosa sta succedendo ora: irruzione davanti alla procura

Fabrizio Corona si è presentato davanti alla procura dove verranno interrogati Stasi e Sempio: Corona parla per pochi minuti (dicendo cose non riferibili perché tirano in ballo persone non indagate) accerchiato da decine di telecamere. Poi ha deciso di andare via. “«Io da chi lo so non ve lo dico, io vi sto dicendo che il procuratore Napoleone ha da tre anni, da quattro anni, delle prove che non può utilizzare. Vi dico una cosa in più, da quanti anni è indagato Sempio? Da sei anni. Perché ha indagato Sempio? Perché il procuratore lo sa che è colpevole, lo sa perché ha le prove, ma non le può utilizzare”.

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Ultimo Aggiornamento: 20/05/2025 15:08

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