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“Cosa non quadra su Garlasco”. La verità dell’avvocato Carlo Taormina su Sempio e Stasi

Pubblicato: 20/05/2025 19:54

Nuovi sviluppi nel caso dell’omicidio di Chiara Poggi scuotono ancora una volta l’opinione pubblica. Andrea Sempio, attualmente indagato, non si è presentato all’interrogatorio previsto per martedì 20 maggio presso il tribunale di Pavia. In contemporanea, erano attesi anche Alberto Stasi – unico condannato per il delitto – convocato come testimone, e Marco Poggi, fratello della vittima, ascoltato dalla pm Giuliana Rizza a Venezia per chiarire presunte anomalie legate alla posizione di Sempio, suo amico di lunga data.

Le indagini, nelle ultime settimane, hanno subito una nuova accelerazione. Tra gli elementi in fase di approfondimento: sopralluoghi presso l’abitazione della nonna delle gemelle Cappa (cugine di Chiara), e analisi genetiche su reperti già noti. L’assenza di Sempio è stata giustificata dai suoi avvocati, Massimo Lovati e Angela Taccia, che hanno presentato un’eccezione di nullità dell’invito a comparire, ritenuto viziato da irregolarità formali. Il documento, notificato pochi giorni prima, lo convocava per un interrogatorio in qualità di indagato per omicidio in concorso, con ignoti o con lo stesso Stasi.

L’interesse mediatico è tornato alto anche grazie a una frase choc emersa da materiale probatorio: “Sono di Andrea Sempio”, si legge in riferimento a tracce rinvenute accanto al corpo di Chiara Poggi, una scoperta che riaccende interrogativi mai sopiti. Nel frattempo, su X (ex Twitter) è intervenuto anche l’avvocato Carlo Taormina, noto per il suo coinvolgimento in casi storici come Ustica, Tangentopoli e Cogne, esprimendo dubbi sulla coerenza dell’intera inchiesta.

Secondo Taormina, restano inspiegabili alcune omissioni: “Non capisco perché Stasi non abbia mai accusato Sempio e si sia fatto condannare in silenzio”, ha scritto sul social. Parole che hanno alimentato un ampio dibattito. In un post precedente, l’avvocato aveva già espresso la sua posizione in modo netto: “Se questa storia si chiudesse con un nulla di fatto, dovrà pagare parecchia gente”. L’allusione è rivolta alle istituzioni coinvolte, accusate di aver gestito male il caso o, peggio, di averlo manipolato.

Numerosi utenti si sono detti d’accordo con Taormina, denunciando le conseguenze devastanti che questa lunga inchiesta avrebbe avuto sulla vita di Sempio. Alcuni commentano: “Vita rovinata da 18 anni, illazioni continue”. Altri si soffermano su nuovi possibili sviluppi, come la decisione di sottoporre anche l’amico di Stasi, presente con lui durante una vacanza a Londra, al prelievo delle impronte. “Bene, molto bene”, scrive un utente, sottolineando l’importanza di verifiche approfondite.

Ma c’è anche chi mantiene una posizione opposta, sostenendo la totale innocenza di Stasi e accusando Sempio di essere coinvolto o addirittura autore materiale del delitto. Viene ricordato che, in passato, Stasi era stato assolto sia in assise che in appello. “È in carcere senza che la colpevolezza sia stata provata oltre ogni ragionevole dubbio”, osserva un utente. Una ferita aperta per molti, che il riemergere di nuovi elementi rischia di trasformare nuovamente in un terremoto giudiziario e mediatico.

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