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“Follia”. Caso Garlasco, Burioni choc: “L’impronta di Sempio? Non è possibile”

Pubblicato: 20/05/2025 21:01

Roberto Burioni interviene nel dibattito sul caso Garlasco, criticando apertamente il Tg1 per la diffusione dell’immagine dell’impronta palmare di Andrea Sempio rinvenuta accanto al corpo di Chiara Poggi. Il virologo, con un post su X, ha sollevato dubbi sulla legittimità di pubblicare elementi d’indagine ancora coperti da segreto e non ancora discussi in sede processuale, sottolineando inoltre il ruolo delicato del servizio pubblico radiotelevisivo in simili circostanze.

“Domanda da ignorante: nella mia immaginazione queste prove dovrebbero essere giudicate in tribunale (con accusa e difesa), è legittimo che vengano diffuse?”, ha scritto Burioni. Il medico si è poi chiesto perché una notizia di tale rilievo sia stata trasmessa proprio dal Tg1 e non, per esempio, da un’emittente privata. Un modo implicito per sottolineare la responsabilità istituzionale che la televisione di Stato dovrebbe assumersi nel trattare argomenti giudiziari sensibili.

Il servizio del Tg1, andato in onda nei giorni scorsi, ha rivelato in anteprima l’esistenza di una perizia della Procura di Pavia che indicherebbe la presenza di un’impronta palmare di Andrea Sempio vicino al corpo della vittima. Si tratta di un dettaglio mai emerso nelle indagini originali, concluse con la condanna definitiva di Alberto Stasi. Secondo quanto trapelato, l’impronta sarebbe stata al centro dell’interrogatorio previsto per Sempio, poi non avvenuto per la sua assenza.

Il punto critico sollevato da Burioni riguarda proprio il momento della diffusione: la notizia è arrivata prima della contestazione formale dell’elemento all’indagato, creando un potenziale corto circuito tra indagine e informazione. A essere ascoltati in merito a questo nuovo sviluppo sono stati Marco Poggi, fratello della vittima, e Stasi, già condannato ma ora testimone. L’attenzione dei media, intanto, si è concentrata sempre più su Sempio, già collegato al caso per tracce di DNA trovate sotto le unghie di Chiara.

Dal punto di vista giuridico, la questione è delicata. In Italia, la pubblicazione di atti coperti da segreto investigativo è vietata dal Codice Penale e dal Codice di Procedura Penale. La stampa può riportare solo contenuti non più secretati, e comunque con attenzione al diritto alla difesa, alla presunzione d’innocenza e al rispetto della dignità delle persone coinvolte. In caso contrario, si potrebbe configurare una violazione del segreto istruttorio.

Nel caso specifico, se l’impronta di Sempio non era ancora stata formalmente contestata, la sua diffusione potrebbe risultare illegittima. Il dubbio sollevato da Roberto Burioni, dunque, non è soltanto retorico ma trova fondamento nella normativa vigente. Un tema che riapre il dibattito sull’equilibrio tra diritto di cronaca e tutela del processo, soprattutto quando in gioco ci sono verità giudiziarie ancora tutte da scrivere.

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