
Un servizio molto atteso, quello realizzato da Le Iene sul caso Garlasco. Andato in onda proprio a poche ore dalla clamorosa rivelazione: il ritrovamento di un’impronta appartenente a Sempio sul luogo del delitto, per la precisione lungo le scale che portano alla cantina dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. Nel corso della trasmissione, i giornalisti del programma Mediaset hanno raccolto le dichiarazioni di un “super-testimone”, rimasto anonimo, e i vocali di Paola Cappa, cugina della vittima.
Nel servizio realizzato da Alessandro De Giuseppe, è stato mostrato un primo video in cui il testimone rimasto anonimo aveva scelto di non rivelare nulla. Ma lo stesso signore aveva poi dato appuntamento a Le Iene e aveva deciso di iniziare a parlare: “Lo faccio perché sono un cristiano credente e praticante”. E poi: “L’avvocato dei Poggi, poco dopo il fatto, mi aveva chiesto di dargli una mano”. Carlo, questo il nome fittizio del testimone, ha poi detto di aver incontrato una signora che conosceva la famiglia delle sorelle Cappa e che gli ha confidato che il giorno del delitto aveva “visto una delle gemelle Cappa cercare di entrare nella vecchia casa della nonna, sconvola, con una borsa molto pesante con sé”.
Tutto sarebbe successo il 13 agosto intorno alle 13, con la Cappa che, secondo la testimonianza, sarebbe poi uscita senza più la borsa. Sarebbe stata Stefania, visto che l’altra sorella aveva le stampelle in quel periodo. Così agitata da non riuscire a infilare nemmeno le chiavi nella serratura.
A chi si chiede perché l’uomo abbia deciso di parlare a distanza di quasi 20 anni dall’omicidio, Carlo ha risposto risponde di aver voluto raccontare quanto aveva ascoltato già all’epoca ma che gli era stato detto di tacere. Si sarebbe rivolto a Gian Luigi Tizzoni, l’avvocato della famiglia Poggi, ha detto ancora Carlo a Le Iene, ma il legale gli avrebbe detto che, essendoci già un’indagine aperta su Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio di Poggi, non sarebbe stato possibile aprirne un’altra sulla pista che il testimone suggeriva.

Carlo ha poi confermato che i vicini della casa dove era entrata Stefania avrebbero sentito il rumore di un tonfo nel fosso, come di qualcosa gettato dentro. La signora che ha raccontato questa storia, però, è nel frattempo venuta a mancare a causa dell’età avanzata. E il testimone ha spiegato di aver rivelato tutto all’avvocato Tizzoni, che assisteva la famiglia Poggi, che però non avrebbe voluto ascoltarlo.

Le Iene a quel punto si sono rivolte alla Procura, che aveva chiesto di mantenere il riserbo sulle indagini. Fino alle nuove indagini, recenti, nel canale. Nel programma è stata raccolta anche la testimonianza della madre di Andrea Sempio, che ha rivelato che Stefania Cappa e Chiara Poggi “la domenica prima del delitto avevano litigato“, stando alle testimonianze di una donna che abitava nella stessa via di Chiara. Versione mai però confermata davanti ai carabinieri.
La signora Sempio aveva anche precisato che “molti non credono alla colpevolezza di Stasi, perché tante cose non tornano”. Nel servizio de Le Iene è stato poi precisato un dettaglio venuta a galla su molti giornali, la famigerata frase di Paola Cappa che avrebbe detto “mi sa che abbiamo incastrato Stasi”. Frase riportata da diverse testate e però smentita da un amico della diretta interessata.

Proprio l’amico, ormai ex visto che i due non si parlano più, ha fornito a Le Iene alcuni messaggi vocali di Paola Cappa, alcuni con informazioni personali e altri interessanti. Emergono, dai file, che la Cappa parlava del tacco 12 e delle spalle scoperte da mostrare durante l’arrivo in Procura, “come fosse una sfilata”. La frase “mi sa che abbiamo incastrato Stasi” è invece falsa. Cappa aveva infatti detto “i carabinieri e gli investigatori avevano chiesto a mia sorella Stefania di aiutarli a incastrare Stasi”, per la precisione in un confronto incrociato durante il quale Stefania e Alberto erano stati lasciati soli in caserma.
Un dettaglio, però, colpisce: Paola ha rivelato che Stefania era in piscina al momento della chiamata fatidica che aveva annunciato la morte di Chiara alle due sorelle. All’epoca, però, la versione ufficiale data agli investigatori era che la ragazza fosse in casa, sotto la doccia. Il servizio si è concluso con un ultimo vocale nel quale Paola ha chiosato: “Guarda io non ho mai parlato, ma il giorno che apro bocca voglio guadagnare i milioni, e poi dico tutto. Ma tutto tutto”.