
La pioggia sottile bagna le vie di Pavia mentre, dentro il Palazzo di Giustizia, l’atmosfera è di tensione pura. È il 20 maggio 2025 e il caso dell’omicidio di Chiara Poggi torna oggi sotto i riflettori con tre convocazioni simultanee. Mentre Alberto Stasi si è puntualmente presentato in procura Sempio, sulla base di un cavillo legale legato ai termini di procedura penale, non si è presentato, mettendosi in una posizione alquanto bizzarra davanti agli inquirenti.
Due uomini, tre sedi diverse
Alle ore 14:
- Alberto Stasi si unisce a lui: ex fidanzato di Chiara, condannato e ora in semilibertà.
- Marco Poggi, fratello della vittima e amico di Sempio, partecipa in videoconferenza da Venezia.
Il pm Luca Tescaroli e i suoi magistrati chiedono loro di ricostruire quanto accade il 13 agosto 2007, dalle tre chiamate sospette in via Pascoli ai buchi nell’alibi legati allo scontrino del parcheggio di Vigevano.
Il martello nel torrente e le perquisizioni
In questi giorni i carabinieri stanno dragando un canale a Tromello, alla ricerca dell’arma del delitto, e perquisiscono le abitazioni di Sempio, dei suoi genitori e degli amici Roberto Freddi e Mattia Capra. Il ritrovamento di un martello “interessante” nelle acque riaccende i riflettori: potrebbe contenere tracce genetiche decisive.
Mentre le lancette scandiscono ogni secondo, l’ex Generale del Ris e genetista Luciano Garofano tiene alta l’attenzione sul “profilo maschile” finora “parziale e discutibile”. Oggi, infine, potrebbe emergere la verità che cambia tutto: il cerchio investigativo su Garlasco si stringe, mentre Pavia trattiene il respiro in attesa di nuove, decisive rivelazioni.
15.47 – Sempio fugge dai magistrati, ma loro potrebbero tentare una mossa diversa
Secondo l’articolo. 132 del Codice di Procedura Penale “L’accompagnamento coattivo è disposto, nei casi previsti dalla legge, con decreto motivato, con il quale il giudice ordina di condurre l’imputato alla sua presenza, se occorre anche con la forza”. Il che vuol dire che gli inquirenti potrebbero, di fatto, obbligare Sempio a presentarsi.
15.27 – Cosa ci potrebbe essere dietro la fuga di Sempio
Gli inquirenti, oggi, avevano puntato molto sulla contemporaneità degli iterrogatori, che avrebbero portato ad un’impossibilità di fughe di notizie. Per Sempio, avere qualche giorno in più per poter finire davanti alla Porcura, potrebbe significare avere la possibilità di presentarsi più “adeguatamente preparato” a coloro a cui dovrà dare risposte. Questa strategia però potrebbe anche essere un’arma a doppio taglio, visto che non depone a favore della disponibilità dell’indagato.
14.50 – Colpo di scena in caserma
Andrea Sempio non si presenta. Non compare. Elude il procuratore aggiunto Stefano Civardi e le sue domande. “Guerra dura senza paura”, annuncia in una storia Instagram l’avvocata Angela Taccia, che lo difende insieme al collega Massimo Lovati. “CPP we love you”, aggiunge, insieme ad un cuoricino blu. Un annuncio social, degno della piega – o deriva – che sta prendendo il caso, un’allusione al Codice di procedura penale. E proprio appigliandosi all’articolo 375 comma 4, filtra da fonti giudiziarie, che i legali dell’indagato hanno fatto sapere che oggi non sarebbero comparsi in Tribunale a Pavia.
“L’invito a presentarsi – si legge – è notificato almeno tre giorni prima di quello fissato per la comparizione, salvo che, per ragioni di urgenza, il pubblico ministero ritenga di abbreviare il termine, purché sia lasciato il tempo necessario per comparire”.
14.14 – Legale Stasi: “Alberto è sereno, risponderemo”
“Risponderemo a tutto quello che ci verrà chiesto. Vediamo che domande ci fanno e rispondiamo». Lo ha dichiarato poco fa ai cronisti l’avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, prima di entrare nel palazzo di giustizia di Pavia per l’interrogatorio del suo assistito. «Non so dov’è al momento Alberto», ha detto il legale rispondendo alle domande dei cronisti. «Non so se questa storia verrà riscritta, so solo che la stiamo ridisegnando. Non so dire dove questo disegno ci porterà. C’è molta fiducia e rispetto per l’operato della magistratura che non credo operi sulla base di un’idea, come ho sentito, nè su tesi strampalate. È un’indagine molto razionale e molto seria. Stiamo lavorando, cercando di dimostrare che le cose sono andate in maniera diversa”.
10.59 – L’ipotesi del “delitto in concorso”
I pm interrogano i tre su rapporti, orari e incontri di quella notte. Sempio è indagato “in concorso con Stasi o con altri”, ma la loro conoscenza di Chiara sembra minima. Oggi devono chiarire se e come abbiano mai collaborato.
08.09 – Sempio “era sul luogo del delitto”
La scena del crimine parla di un’aggressione rapida e violenta: Chiara, in pigiama, apre la porta a qualcuno che conosce. Viene colpita all’ingresso, trascinata all’interno, poi spinta giù dalle scale. Nessuna effrazione, nessuna violenza sessuale. Secondo la procura le cose sono chiare: Andrea Sempio si sarebbe trovato sul luogo del delitto ed hanno diversi elementi per dirlo: Non si tratta soltanto del Dna trovato sotto le unghie della vittima (che, secondo gli inquirenti, apparterrebbe a Sempio), ma anche di dati telefonici, analisi di spostamenti e testimonianze rivalutate alla luce del nuovo scenario.