
Ci sono casi che sembrano destinati a restare senza risposta, congelati nel tempo, tra silenzi e sospetti. Ma a volte, anche dopo molto, le indagini riemergono, trovano nuova linfa e aprono piste che sembravano esaurite. È così che, anche in storie apparentemente dimenticate, può arrivare la svolta.
Un evento drammatico avvenuto due anni fa, in un contesto di quotidianità spezzata da violenza, è tornato al centro delle cronache. Dopo lunghi mesi di silenzio, una nuova fase investigativa ha portato a un arresto, scuotendo una comunità ancora segnata da quel pomeriggio tragico.
Arrestato dopo due anni per l’omicidio in pieno centro
A due anni dall’omicidio di Luca Goddi, avvenuto il 5 agosto 2023 nel pieno centro di Orune, un uomo è stato arrestato. Si tratta di Pietro Contena, 53 anni, originario dello stesso paese della vittima. L’arresto è stato eseguito dai carabinieri del Nucleo investigativo di Nuoro, su disposizione della Procura, che lo accusa formalmente di omicidio volontario.
Secondo gli inquirenti, Contena avrebbe raggiunto Orune da Budoni, dove risiedeva, per assistere a un funerale. Poche ore dopo, si sarebbe consumato il delitto. Goddi lo avrebbe avvicinato mentre si trovava nella sua Volkswagen Golf, parcheggiata in corso Vittorio Emanuele, proprio davanti a un bar. In quel momento, sarebbero partiti i colpi fatali che lo hanno raggiunto al cuore e ai polmoni.
Il 47enne fu trovato senza vita al posto di guida. Nonostante i tentativi di soccorso da parte del 118, per lui non ci fu nulla da fare. L’indagine ha richiesto due anni di lavoro minuzioso, basato su telecamere di sorveglianza, scontrini e testimonianze raccolte in paese.
Contena, già noto alle forze dell’ordine per reati gravi come rapine, ricettazione e assalti a furgoni portavalori, è stato fermato mentre stava andando a prendere un caffè. Non ha opposto resistenza.
Oltre a lui, ci sarebbero altri quattro indagati: uno sospettato di averlo aiutato a fuggire dopo il delitto e tre per porto e detenzione di armi in luogo pubblico. Il movente, al momento, resta ignoto, ma gli inquirenti puntano a chiarire i legami e i contrasti che potrebbero aver spinto al gesto.
L’arresto ha riportato l’attenzione su una ferita ancora aperta. La comunità attende ora che venga fatta piena luce sul perché di quella morte improvvisa e violenta.