
Ancora una volta, le strade italiane si trasformano in teatro di tragedie. Un nuovo, gravissimo incidente stradale riaccende i riflettori su un’emergenza cronica: quella della sicurezza sulle strade, troppo spesso ignorata fino alla prossima vittima. Lunedì 19 maggio, nel primo pomeriggio, un violento scontro frontale tra due automobili è costato la vita a una donna di 64 anni, residente a Rapolla, in Basilicata.
L’impatto è stato talmente devastante che per la donna non c’è stato nulla da fare. I soccorritori del 118, giunti sul posto, hanno potuto solo constatarne il decesso sul colpo. Una seconda persona, rimasta ferita, è stata trasportata in ospedale in codice giallo: le sue condizioni sono serie ma non critiche.

A testimoniare la gravità dell’incidente è stato il massiccio dispiegamento di soccorsi: sul posto sono intervenuti non solo i sanitari del 118, ma anche un’eliambulanza, i Vigili del fuoco e la Polizia stradale. Le operazioni di soccorso e di messa in sicurezza hanno richiesto diverse ore, con la strada chiusa in entrambe le direzioni fino alle 21:30 circa.
Il tragico sinistro è avvenuto lungo la strada statale Potenza-Melfi, nei pressi dello svincolo per Rapolla. Una zona purtroppo nota per la sua pericolosità, dove la combinazione di traffico intenso e condizioni viarie spesso precarie rappresenta un mix esplosivo.

Ora spetterà agli inquirenti ricostruire l’esatta dinamica dello scontro, per chiarire se all’origine dell’incidente ci siano state distrazioni, eccesso di velocità o altri fattori. Le prime testimonianze parlano di un impatto improvviso, ma saranno le indagini a fare piena luce su quanto accaduto.
Intanto, la comunità di Rapolla è sotto shock: una sua concittadina è morta in un modo tanto crudele quanto evitabile. Si tratta dell’ennesimo episodio di una lunga scia di sangue che segna da anni le strade italiane, lasciando dietro di sé famiglie distrutte e una sensazione di impotenza.
Dietro ogni numero delle statistiche sugli incidenti stradali, c’è una storia, una persona, una perdita che segna per sempre. E mentre si discute di nuove misure e campagne di prevenzione, il bollettino delle vittime continua ad aggiornarsi, inesorabile. Una piaga che richiede risposte urgenti e concrete.