
Garlasco, il caso irrisolto che da anni divide l’opinione pubblica, torna al centro dell’attenzione con nuove testimonianze e documenti inediti. Il servizio a firma di Alessandro De Giuseppe e Riccardo Festinese, in onda martedì 20 maggio in prima serata su Italia 1 a Le Iene, propone contenuti finora mai divulgati: il racconto integrale di un testimone finora rimasto anonimo e alcune telefonate mai ascoltate prima della madre di Andrea Sempio, nuovo indagato nell’omicidio di Chiara Poggi.
Tra le anticipazioni più rilevanti c’è il racconto di un uomo identificato con il nome fittizio di “Carlo”, che riferisce di aver parlato con una donna di Tromello, vicina di casa della nonna delle gemelle Cappa. La donna, visibilmente turbata, avrebbe raccontato di aver visto Stefania Cappa, cugina della vittima, entrare nella casa con una borsa pesante, in evidente stato di agitazione, poco dopo il delitto. Carlo precisa che non ha mai parlato di un alare da camino, contrariamente a quanto riportato da alcuni media.

Carlo è stato ricontattato il giorno seguente e ha confermato tutto all’inviato: Stefania appariva in pieno panico, con un borsone, e si udì il rumore di un oggetto gettato in un fosso. Sottolinea inoltre che le persone presenti all’epoca dei fatti oggi non sono più in vita, lasciando la sua versione come una delle poche voci superstiti. Secondo lui, la sua testimonianza non emerse prima perché «non c’era la volontà di ascoltare».
Lo stesso testimone afferma di aver annotato tutto su dei taccuini, per non dimenticare quanto visto e sentito. Un gesto che dimostra la sua convinzione nella veridicità dei fatti riportati e l’importanza, a suo avviso, di custodire la memoria di quanto accaduto subito dopo l’omicidio di Chiara Poggi, nel 2007.

Nel servizio viene trasmesso anche un altro elemento inedito: alcune telefonate tra la madre di Andrea Sempio e l’inviato De Giuseppe. La donna avrebbe contattato la redazione de Le Iene prima che l’indagine sul figlio diventasse pubblica, cercando di difenderlo e accusando l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi, di aver passato documenti riservati della procura al difensore di Sempio.
La madre di Andrea avrebbe anche raccontato dell’esistenza di una testimone silenziosa, che avrebbe visto Chiara discutere animatamente con la cugina il giorno prima del delitto, ma che non parlò né ai carabinieri né ad altri. La donna, nella telefonata, afferma che nel paese «in pochi credono davvero che Alberto sia l’assassino», alimentando ulteriori dubbi sulla colpevolezza di Alberto Stasi, condannato in via definitiva.
Infine, spazio anche ai messaggi vocali di Paola Cappa, cugina della vittima e sorella di Stefania. Alcune fonti avevano riportato che Paola avrebbe inviato un SMS con la frase: «Mi sa che abbiamo incastrato Stasi». Tuttavia, secondo quanto rivelato da Francesco Chiesa Soprani, ex amico di Paola che ha consegnato centinaia di messaggi e vocali a Le Iene, quella frase non compare né nei testi né nelle registrazioni. In uno dei vocali si sente invece Paola dire: «Arriverà il giorno che la apro (la bocca)… voglio essere pagata fior di milioni, però dirò tutto». Una dichiarazione inquietante, che riapre interrogativi mai sopiti su uno dei più discussi casi di cronaca nera italiani.