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Sciatore 15enne ricoverato in terapia intensiva dopo una caduta in allenamento: è grave

Pubblicato: 20/05/2025 11:24
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Un ragazzo altoatesino di 15 anni, iscritto al liceo sportivo di Stams, si trova ricoverato in gravi condizioni presso la clinica universitaria di Innsbruck, in Tirolo, dopo una caduta rovinosa avvenuta durante una sessione di allenamento sciistico sul ghiacciaio del Tiefenbachferner. Il giovane atleta, pur trovandosi in condizioni serie, è stato dichiarato stabile dai medici.
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L’incidente è avvenuto nella mattinata di lunedì 19 maggio, intorno alle ore 10:30, e ha immediatamente allertato il mondo dello sci italiano, già scosso nei mesi scorsi da altri gravi episodi che hanno coinvolto giovani sportivi. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti, ma si tratterebbe di un’uscita accidentale dal tracciato prestabilito, seguita da un impatto violento su una pista diversa da quella prevista per l’allenamento.

La dinamica dell’incidente

Secondo quanto riportato da un comunicato ufficiale della Polizia tirolese, il giovane sciatore, per cause non ancora accertate, avrebbe lasciato il percorso di allenamento, finendo su una pista dotata di gobbe artificiali, non destinata alla sua attività. In quel tratto, il ragazzo avrebbe perso il controllo degli sci, cadendo pesantemente.

I primi soccorsi sono stati prestati immediatamente dagli istruttori di sci presenti sul posto e dal personale degli impianti di risalita di Sölden. Vista la gravità della situazione, è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso austriaco, che ha provveduto al trasporto d’urgenza all’ospedale di Innsbruck, dove il giovane è ora ricoverato in terapia intensiva.

Le condizioni del ragazzo, pur gravi, sono considerate stabili, come confermato dal portale di informazione Stol.it, che ha riportato gli ultimi aggiornamenti clinici diffusi dalla struttura sanitaria.

Lo sci italiano ancora scosso: il ricordo di Matilde Lorenzi

L’incidente avvenuto sul ghiacciaio del Tiefenbachferner riaccende il dolore per la morte di Matilde Lorenzi, sciatrice italiana di 19 anni, deceduta lo scorso 29 ottobre dopo una caduta fatale sulla pista Grawand nr. 3 in Val Senales. La tragedia di Lorenzi aveva innescato un acceso dibattito sulla sicurezza degli atleti durante gli allenamenti in pista, specie in contesti ad alta quota e su tracciati tecnici.

In quell’occasione, l’ex campione Paolo De Chiesa aveva parlato con parole dure: «Le condizioni di sicurezza non c’erano per niente, c’è tanta omertà e nessuno parla». Il suo intervento aveva evidenziato la necessità di una maggiore trasparenza e vigilanza, soprattutto quando si tratta di minorenni o giovani atleti in fase di formazione sportiva.

Anche nel caso del 15enne altoatesino, le circostanze dell’uscita dal tracciato sollevano interrogativi: come è stato possibile che un atleta potesse finire su una pista inadatta? Sono in corso accertamenti per verificare eventuali responsabilità o lacune nei dispositivi di sicurezza e nella sorveglianza dei percorsi di allenamento.

Sicurezza in montagna: un tema sempre più urgente

L’ennesimo incidente in pista riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza degli sport invernali, soprattutto per quanto riguarda gli allenamenti organizzati da scuole sciistiche e istituti sportivi. Il liceo di Stams, noto per la preparazione di giovani talenti nello sci alpino e nordico, è un punto di riferimento per l’intero arco alpino. Tuttavia, l’episodio di lunedì mostra come anche in contesti altamente professionali possano verificarsi eventi drammatici.

Il ghiacciaio del Tiefenbachferner, situato nel comprensorio di Sölden, è frequentemente utilizzato per gli allenamenti pre-stagionali di molte squadre nazionali ed europee, grazie alla presenza di neve garantita e piste tecnicamente esigenti. Ma la presenza di zone miste, con tracciati destinati a scopi diversi, richiede una gestione precisa e rigida delle aree sciabili, che deve prevenire ogni forma di incrocio tra percorsi potenzialmente pericolosi.

Il mondo dello sci e le famiglie degli atleti attendono con apprensione gli sviluppi dell’inchiesta, sperando nel pieno recupero del giovane e in una maggiore attenzione da parte delle autorità e degli organizzatori delle sessioni di allenamento. In attesa di nuove comunicazioni mediche, l’Alto Adige e la comunità sportiva restano unite nell’augurare al ragazzo una pronta guarigione, con la speranza che simili episodi possano servire da monito concreto per prevenire in futuro altre tragedie sulle piste.

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