
Il mondo del calcio è stato scosso da una notizia tragica: un calciatore professionista, ancora giovane, è morto dopo aver lottato contro una grave malattia. Il suo stato di salute si era aggravato nelle ultime settimane, lasciando sgomenti compagni, tifosi e appassionati. Il dolore è immenso per la sua famiglia, per il suo club e per l’intera comunità sportiva.
Si spegne così una carriera che aveva ancora molto da dare, interrotta bruscamente da un destino crudele. Il calciatore aveva continuato ad allenarsi e a giocare fino a poco tempo fa, prima che le sue condizioni lo costringessero al ricovero. La notizia della sua scomparsa è stata confermata poche ore fa, lasciando il mondo del calcio in lutto.

A perdere la vita è stato Gadi Kinda, centrocampista israeliano di 31 anni, deceduto a causa di una malattia grave diagnosticata di recente. In carriera aveva indossato le maglie dell’Ashdod, del Beitar Jerusalem, dello Sporting Kansas City nella MLS americana e del Maccabi Haifa, con cui aveva partecipato anche alla scorsa edizione della Conference League, affrontando tra l’altro la Fiorentina.
Kinda aveva collezionato 10 presenze con la Nazionale israeliana, rappresentando il suo Paese con orgoglio. La sua ultima partita risale al 29 marzo, nel derby di Haifa. Subito dopo era stato ricoverato per una “complessa situazione medica”, come riportato dal suo club. Una settimana fa aveva pubblicato un video dall’ospedale, rivolgendosi a un rabbino ed ex calciatore, Shneor Gueta, e chiedendo ai tifosi di pregare per lui.

La notizia della morte è stata confermata con un messaggio ufficiale della federazione calcistica israeliana: «Il calcio israeliano ha perso oggi non solo un giocatore di talento, ma anche una persona amata e stimata». Parole che riflettono l’affetto e la stima raccolti da Kinda dentro e fuori dal campo.
Nato ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, Gadi Kinda era emigrato in Israele da bambino insieme alla sua famiglia di origine ebraica. Era sposato con Liran da tre anni e padre di due figlie, l’ultima nata nell’estate del 2024. La sua morte lascia un vuoto profondo non solo nello sport israeliano, ma anche nella vita di chi lo conosceva e lo amava.