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Andrea Sempio colpito da malore durante l’interrogatorio: cosa accadde nel 2008

Pubblicato: 21/05/2025 12:37
Andrea Sempio malore interrogatorio

Si fa sempre più complesso il quadro attorno ad Andrea Sempio, ora indagato in concorso per l’omicidio di Chiara Poggi, la 26enne trovata morta nel 2007 nella villetta di famiglia a Garlasco. L’ultimo sviluppo segna un passaggio cruciale nelle indagini: Sempio non si è presentato all’interrogatorio in Procura, proprio nel giorno in cui gli è stata attribuita la traccia biologica numero 33, una delle più rilevanti, rinvenuta accanto al corpo della giovane.
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La traccia 33 e la presenza sulla scena del crimine

Secondo gli inquirenti, quella traccia biologica, localizzata sulla parete destra che sovrasta la scala che porta alla taverna dove è stato trovato il cadavere, rappresenta una prova decisiva. Se confermata, attesterebbe la presenza di Andrea Sempio sulla scena del crimine nel momento in cui Chiara Poggi veniva uccisa. Un elemento che smentirebbe le precedenti dichiarazioni del giovane, che ha sempre sostenuto di non trovarsi a Garlasco in quell’orario.

L’assenza dell’indagato all’interrogatorio, che era stato programmato proprio per fare chiarezza su queste evidenze, ha sollevato ulteriori perplessità tra gli inquirenti e contribuito a indebolire la sua posizione.

Il malore durante l’interrogatorio del 2008

Ma a gettare nuove ombre sulla vicenda è un altro dettaglio emerso solo ora: nel 2008, durante il secondo interrogatorio, Sempio si sentì male davanti alle domande dei carabinieri. L’episodio, che avrebbe dovuto essere registrato a verbale, non lo è mai stato. A renderlo noto sono stati i magistrati Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza, che avrebbero appreso il fatto attraverso la conferma dei soccorritori, i quali intervennero per prestare aiuto a Sempio durante un intervento di emergenza durato 40 minuti.

La circostanza, inspiegabilmente omessa nei verbali dell’epoca, non fu nemmeno menzionata dai due carabinieri di Vigevano che gestivano l’inchiesta e che recentemente sono stati riascoltati dai pm. Questo elemento apre interrogativi sul modo in cui furono condotte le indagini nella fase iniziale, con potenziali omissioni che oggi potrebbero risultare rilevanti.

Incongruenze tra il parcheggio e la cella telefonica

Un altro nodo riguarda lo scontrino del parcheggio esibito da Sempio come prova della sua presenza a Vigevano, e non a Garlasco, nelle ore del delitto. Quel biglietto, che finora era stato considerato un alibi, presenta oggi delle incongruenze. Mentre lui dichiarava di trovarsi altrove, il suo telefono agganciava la cella di Garlasco, mettendo in dubbio la veridicità della sua ricostruzione.

Le discrepanze tra la documentazione esibita e i dati tecnici registrati dai tabulati telefonici costituiscono un ulteriore tassello di un puzzle sempre più complesso, in cui le certezze sembrano sfumare sotto il peso delle nuove verifiche.

Indagini riaperte tra omissioni e nuove prove

Le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi sembravano ormai archiviate dopo anni di processi e condanne. Ma l’inatteso ritorno di Andrea Sempio nell’inchiesta, con elementi mai emersi prima e omissioni gravi nei verbali originari, ha riaperto il caso in modo dirompente. I magistrati ora stanno cercando di ricostruire il contesto reale di quel 13 agosto 2007, alla luce di prove biologiche, dati telefonici e testimonianze non verbalizzate.

Il fascicolo, che si pensava chiuso, continua a mostrare falle e lacune che potrebbero cambiare radicalmente la comprensione dell’accaduto. La verità sulla morte di Chiara Poggi, ancora oggi, sembra restare sospesa tra vecchi silenzi e nuove scoperte.

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