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Filippo Turetta, la richiesta ufficiale che cambia tutto: “Ecco cosa manca”

Pubblicato: 21/05/2025 17:10

Quando si tratta di giustizia, le sentenze di primo grado non sempre rappresentano la conclusione di un percorso. In molti casi, si tratta solo di un passaggio all’interno di una vicenda più ampia, in cui le diverse parti in causa cercano il pieno riconoscimento delle proprie ragioni, specie quando le implicazioni etiche, sociali ed emotive sono profonde.

È quanto sta accadendo in un processo che ha avuto un forte impatto sull’opinione pubblica, con conseguenze giudiziarie che sembrano tutt’altro che esaurite. Nonostante l’ergastolo già pronunciato in aula, la richiesta di un nuovo esame in sede d’appello apre ora uno scenario destinato a riaccendere il dibattito.

La Procura impugna: “Mancano due aggravanti”

La Procura di Venezia ha ufficialmente presentato ricorso contro la condanna inflitta in primo grado a Filippo Turetta, accusato dell’omicidio della sua ex compagna, Giulia Cecchettin, avvenuto l’11 novembre 2023. Sebbene il verdetto abbia già previsto la pena dell’ergastolo, per il pubblico ministero Andrea Petroni mancherebbero elementi fondamentali nella valutazione: in particolare, l’aggravante della crudeltà e quella della condotta persecutoria.

Due aspetti che, secondo l’accusa, dovrebbero essere pienamente riconosciuti per restituire al caso una lettura più aderente alla gravità dei fatti. Anche i legali della famiglia della vittima hanno sostenuto questa impostazione, sollecitando un intervento della Corte d’appello su punti che ritengono cruciali.

Attesa per il ricorso della difesa

La sentenza di primo grado era stata firmata dal collegio presieduto dal giudice Stefano Manduzio, che aveva optato per la pena massima, ma senza accogliere le aggravanti richieste. Questo ha spinto la Procura a percorrere la via dell’impugnazione. I termini per presentare il ricorso scadono il 27 maggio, e ci si attende che entro quella data anche la difesa di Turetta, guidata dall’avvocato Giovanni Caruso, possa a sua volta fare appello.

La possibilità di un nuovo processo porterà dunque a un riesame dettagliato del caso, destinato a suscitare ulteriore attenzione mediatica e giuridica. Una vicenda che continua a interrogare il Paese non solo dal punto di vista legale, ma anche in termini di coscienza collettiva, nella lunga battaglia contro la violenza di genere.

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