
GARLASCO – Un volto, una voce, un momento sospeso nel tempo. Il documentario “Delitti in famiglia: il caso Poggi, il cugino di Chiara”, andato in onda su Rai2, ha mostrato per la prima volta un filmato inedito della giovane Chiara Poggi, la studentessa assassinata nel 2007 nella sua abitazione di Garlasco. Un documento delicato e potente, che restituisce l’immagine viva di Chiara, pochi mesi prima della tragedia.

Nel video, fornito dalla famiglia e trasmesso nel corso del programma, Chiara appare seduta al centro di una sala universitaria, intenta a sostenere un esame. Parla con sicurezza, espone i suoi argomenti davanti alla commissione, mentre la telecamera ne cattura la voce, i gesti, la calma compostezza. È un frammento di vita quotidiana, diventato oggi testimonianza preziosa della sua presenza, oltre ogni cronaca giudiziaria.
Il documentario ricostruisce il caso con nuovi materiali e testimonianze, concentrandosi in particolare su Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, all’epoca al centro di un filone d’indagine riaperto recentemente. Vengono analizzati incongruenze e indizi: un’impronta sulle scale, una traccia di Dna, alcune telefonate dai contorni poco chiari. Il materiale viene passato al setaccio, con l’obiettivo di illuminare nuove zone d’ombra nella vicenda.
L’intento del programma non è solo quello di fare luce sugli elementi tecnici del caso, ma anche di riportare Chiara al centro, come persona e non solo come vittima. Il video dell’esame ha colpito profondamente il pubblico, perché mostra una ragazza piena di vita, immersa nei suoi studi, con un futuro ancora tutto da scrivere.
A distanza di quasi 18 anni dal delitto, il caso di Garlasco continua a far discutere, soprattutto dopo la recente riapertura dell’inchiesta. Tra nuove analisi forensi e interrogativi mai del tutto risolti, il documentario di Rai2 cerca di restituire umanità alla cronaca, ricordando che dietro ogni fascicolo giudiziario c’è sempre una storia, e una vita spezzata troppo presto.