Vai al contenuto

Elly Schlein attacca Giorgia Meloni in Parlamento: “A Gaza inferno in terra, suo immobilismo ci rende complici”

Pubblicato: 21/05/2025 16:32
Schlein Meloni Gaza inferno

In un’Aula della Camera densa di tensione politica e morale, le parole della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein hanno rotto il silenzio istituzionale con un intervento che ha segnato un nuovo punto di frizione tra maggioranza e opposizioni sul dramma umanitario che si consuma nella Striscia di Gaza. «A Gaza c’è l’inferno in terra», ha dichiarato con voce ferma Schlein, presentando la mozione delle opposizioni per sollecitare una presa di posizione ufficiale del governo italiano.
Leggi anche: Di Battista accusa Meloni: “Sostiene politicamente il genocidio in Palestina, ha le mani sporche di sangue”

L’intervento della leader dem è stato un atto politico ma anche morale, volto a scuotere l’apparente immobilismo dell’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, accusato di mantenere una posizione troppo ambigua e distante rispetto alla crisi in Medio Oriente. Schlein ha denunciato con forza quella che ha definito una “complicità silenziosa”, un atteggiamento che – a suo dire – «disonora l’Italia sul piano internazionale».

L’accusa al governo: “Silenzio complice e disonore internazionale”

Secondo Elly Schlein, il comportamento del governo italiano nel contesto del conflitto israelo-palestinese sta segnando un danno irreparabile all’immagine del Paese. «Questo immobilismo ci rende complici, ci disonora», ha ribadito davanti ai deputati. La mozione delle opposizioni – presentata ufficialmente durante la seduta – chiede un intervento immediato e concreto da parte dell’Italia, in linea con i principi fondanti della Costituzione e del diritto internazionale.

Le parole usate dalla leader del Pd non sono state scelte a caso: ha citato direttamente l’ONU, secondo cui la fame viene usata come arma di guerra. Una denuncia durissima, accompagnata dalla richiesta esplicita al governo di “uscire dal silenzio” e assumere una posizione netta contro quello che viene definito un disastro umanitario.

L’appello all’Unione europea e il riconoscimento della Palestina

Nel suo intervento, Schlein ha allargato il campo d’azione, coinvolgendo l’Unione europea e chiedendo una iniziativa comune per affrontare la crisi. «Quello che accade a Gaza ci riguarda tutti», ha detto, sottolineando che non è possibile ignorare le responsabilità collettive nella gestione diplomatica del conflitto.

Poi, l’affondo più diretto a Meloni: «Mi rivolgo a lei che fa la premier – ha detto Schlein – la politica estera di un grande Paese come il nostro non si può piegare alle simpatie o antipatie personali, e tanto meno alle bandiere di partito». Un passaggio emblematico, che evidenzia la volontà di riportare il dibattito su un piano istituzionale e non ideologico.

Infine, l’appello più politico: il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un passo che, nelle intenzioni delle opposizioni, segnerebbe un cambiamento concreto nella postura internazionale dell’Italia. Schlein ha ribadito che il silenzio non è un’opzione, anzi: «Oggi il silenzio è complice. L’Italia non si gira dall’altra parte, non sta in silenzio, ripudia la guerra».

Il peso di Gaza sul dibattito parlamentare

Le parole della segretaria dem si inseriscono in un contesto parlamentare sempre più acceso, dove le fratture tra maggioranza e opposizione si stanno allargando su più fronti. Ma la questione mediorientale tocca corde più profonde, che superano lo scontro ideologico. L’intervento di Schlein punta a riportare la politica estera al centro del dibattito nazionale, chiedendo una presa di posizione netta contro le violazioni dei diritti umani e le crisi umanitarie che ne derivano.

Nel frattempo, il governo resta in silenzio, almeno ufficialmente. Ma il pressing delle opposizioni e la crescente mobilitazione di parte della società civile italiana rischiano di far saltare l’equilibrio. Il conflitto a Gaza, sempre più esteso e devastante, continua a generare effetti anche fuori dai suoi confini: morali, politici, diplomatici.

E l’Italia, come ha ricordato Schlein, non può permettersi di restare spettatrice muta davanti a ciò che la comunità internazionale definisce una tragedia senza fine.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure