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Garlasco, 6 impronte vicino al corpo di Chiara. L’amico di Paola Cappa: “Pronto a consegnare gli audio”

Pubblicato: 22/05/2025 15:47

Nel caso Garlasco emergono sei nuove impronte palmari mai identificate, rilevate sulle pareti della scala interna della villetta dove, nell’agosto 2007, fu trovato il corpo di Chiara Poggi. Le tracce si aggiungono all’impronta numero 33, già attribuita ad Andrea Sempio, e risultano ancora oggi senza un’identità precisa, nonostante le analisi effettuate dagli esperti nominati dalla Procura di Pavia.

Tre delle sei impronte si trovano sulla parete destra della scala, proprio dove giaceva il corpo della giovane. Le altre sono state individuate: due sulla parete sinistra e una sulla parete superiore della scala. Tutte sono state definite “comparabili ma non identificabili”, e sono state escluse come appartenenti a Sempio, ad Alberto Stasi, ai familiari della vittima, a Stefania Cappa e agli amici di Marco Poggi, fratello di Chiara.

Indagini in corso: nuove impronte, vecchi misteri

L’analisi dattiloscopica è stata condotta da Gianpaolo Iuliano, del Ris dei Carabinieri, e dal dattiloscopista Nicola Caprioli. Nella loro consulenza si evidenzia anche la presenza di cinque impronte digitali ignote sul portone d’ingresso della villetta: tracce “comparabili” ma ancora senza un nome. Tra queste spicca la numero 10, impressa sull’anta mobile interna del portone, sospettata di essere stata lasciata da una mano sporca, forse di sangue, anche se nessuna analisi biologica venne eseguita all’epoca.

Nel corso del nuovo incidente probatorio, verranno effettuate analisi genetiche su quella e su tutte le altre tracce dattiloscopiche attraverso i “paradesivi” raccolti dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano. Gli esperti chiariscono che, sebbene queste impronte non permettano l’identificazione diretta, sono comunque utili per escludere la compatibilità con soggetti noti.

Identità ignote: chi sono i protagonisti di queste tracce?

In tutto, i frammenti “comparabili” sono 27. L’attività di confronto ha escluso la corrispondenza con tutte le impronte disponibili nel fascicolo, comprese quelle di Sempio, Stasi, Cappa e degli amici di Marco Poggi. “Nessun match positivo” è stato rilevato, secondo quanto riportano Iuliano e Caprioli nella relazione tecnica.

Nel frattempo, la difesa di Andrea Sempio, rappresentata dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, con il supporto dell’ex comandante del RIS di Parma Luciano Garofano, sta valutando di presentare una consulenza tecnica di parte sull’impronta 33. La traccia 10, secondo una relazione del 2020, avrebbe potuto indicare l’aggressore se fosse stato dimostrato che era macchiata di sangue. Ma quella traccia presenta solo otto punti utili, insufficienti per un confronto completo.

Sull’uso delle impronte come elemento probatorio è intervenuta anche Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, durante una puntata di Storie Italiane su Rai1. “Per Stasi un’impronta su un dispenser è stata ritenuta un grave indizio. Ora, per Sempio, un’impronta palmare sulle scale accanto al corpo, più il DNA su due dita della vittima, si minimizza con ‘frequentava la casa’. Ci sono due pesi e due misure”, ha dichiarato.

Nel frattempo entrano nel fascicolo anche messaggi vocali inviati da Paola Cappa, cugina di Chiara, all’ex manager Francesco Chiesa Soprani. La sua legale, Solange Marchignoli, ha dichiarato: “I 186 messaggi saranno consegnati alla Procura. Se utili all’indagine, bene. Altrimenti nulla cambierà: i magistrati non si lasciano fuorviare da ciò che appare su un giornale. Qui si cerca la verità giudiziaria, non una narrazione emotiva”.

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Ultimo Aggiornamento: 22/05/2025 16:26

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