
Garlasco – Il caso di Chiara Poggi torna prepotentemente sulle prime pagine grazie a una serie di nuovi sviluppi che hanno riacceso i riflettori su una delle inchieste di cronaca nera più complesse degli ultimi vent’anni. A far discutere nelle ultime ore è soprattutto l’anticipazione firmata dal settimanale Giallo (in edicola venerdì 23 maggio), che porta alla luce presunte intercettazioni risalenti all’immediato dopodelitto e coinvolge direttamente l’avvocato Ermanno Cappa, padre delle gemelle Cappa, insieme al noto giornalista Vittorio Feltri.
Il “piano Roma” di Ermanno Cappa
Secondo il magazine di Urbano Cairo diretto da Albina Perri, negli audio acquisiti dagli inquirenti l’avvocato Cappa parlerebbe con la moglie e le figlie di un imminente viaggio a Roma “per attaccare Vittorio Feltri e scoprire chi ha passato i verbali” su quanto veniva pubblicato da Libero, all’epoca diretto da Feltri. Le stesse anticipazioni sostengono che Cappa avrebbe contattato anche funzionari del Garante della Privacy e dell’Ordine dei Giornalisti, nonché un senatore indicato con le iniziali A.C. Tutti documenti originali, assicura Giallo, saranno consultabili sulle copie cartacee del settimanale.
Le 186 chat di Chiesa Soprani
Nel frattempo, l’avvocato Solange Marchignoli, legale di Francesco Chiesa Soprani – amico di Paola Cappa – riferisce di aver già predisposto “il riversamento su supporto telematico” dei 186 messaggi che il suo assistito ha ricevuto da Paola Cappa, poi consegnati alla Procura. “Se quei contenuti aiuteranno a chiarire qualcosa, ben venga, altrimenti non cambieranno l’indagine”, spiega Marchignoli riferendosi agli audio già finiti nel servizio de Le Iene.
Il sostegno di Vittorio Feltri a Stasi
Tra le reazioni più vive quella di Vittorio Feltri, che ai microfoni di Radio Libertà ribadisce la propria convinzione: “Alberto Stasi è innocente e ha subito un clamoroso errore giudiziario. Da direttore di Libero capii subito che non c’entrava nulla”. Feltri non risparmia critiche alla magistratura – “hanno preso uno a caso e lo hanno messo in galera” – e ai colleghi giornalisti: “Siamo una categoria di cialtroni”. Riguardo ai loro frequenti pranzi al ristorante “Il Baretto” di Milano, Feltri dice: “Lo porto via dal carcere di giorno, lavora come contabile. Spero di festeggiare presto la sua innocenza”.
Il nuovo filone d’indagine
Intanto la Procura di Pavia prosegue il nuovo corso investigativo aperto dopo l’iscrizione di Andrea Sempio nel registro degli indagati: perquisizioni negli appartamenti di Sempio e di altri due amici, dragaggio del canale a Tromello in cerca dell’arma del delitto e riconoscimento dell’impronta “33” come palma della mano di Sempio. Resta sullo sfondo la condanna definitiva di Stasi a 16 anni, ormai in semilibertà, mentre l’unico indagato formale è oggi lui.
Con la scia di intercettazioni, chat e nuove perizie che si rafforzano a vicenda, la vicenda di via Pascoli non smette di dividere e appassionare l’opinione pubblica, che attende un chiarimento definitivo dopo quasi due decenni.