
Negli ultimi anni, l’attenzione verso una dieta sana e sostenibile è cresciuta in modo esponenziale. Sempre più italiani scelgono di ridurre il consumo di carne e aumentare l’apporto di frutta e verdura, seguendo anche le linee guida dell’OMS, che raccomandano almeno 600 grammi di vegetali al giorno per una corretta alimentazione. Ma siamo davvero sicuri che le verdure che portiamo in tavola siano sane? Secondo recenti studi, molte coltivazioni italiane sono a rischio contaminazione da pesticidi, con alcuni ortaggi più esposti di altri. Ecco le 5 verdure più contaminate in Italia secondo le ultime ricerche. Ogni anno Legambiente e Alce Nero pubblicano il dossier “Stop pesticidi nel piatto”, che analizza la presenza di residui di fitofarmaci negli alimenti venduti in Italia.
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Cosa dicono i dati su frutta e verdura
Se da un lato è fondamentale aumentare il consumo di verdure, dall’altro è altrettanto importante scegliere con attenzione i prodotti da portare a tavola. I residui di pesticidi e PFAS possono rappresentare un rischio per la salute, soprattutto se presenti in alimenti consumati frequentemente. Oltre 5.000 campioni analizzati tra frutta e verdura hanno dimostrato che:
– il 40% degli alimenti è contaminato da pesticidi;
– Frutta la più colpita: 74% dei campioni con tracce di fitofarmaci;
– Verdura contaminata nel 34% dei casi.
Tra gli ortaggi più a rischio spiccano:
1) Peperoni – oltre il 50% dei campioni contaminati,
2) Insalata – oltre il 50% dei campioni contaminati,
3) Pomodori – oltre il 50% dei campioni contaminati.

Verdure e PFAS: cosa dice lo studio europeo “Toxic Harvest”
A confermare l’allarme pesticidi è anche “Toxic Harvest”, uno studio condotto da PAN Europe in collaborazione con ISDE Italia, che analizza la presenza dei cosiddetti “pesticidi eterni” (PFAS) negli alimenti europei. I dati italiani preoccupano: +536% di contaminazione in 10 anni. L’Italia ha registrato così una crescita del 536% nella presenza di PFAS tra il 2011 e il 2021. Nello stesso periodo, l’incremento medio in Europa è stato del 292%. Solo nel 2021, il 7% dei campioni italiani conteneva PFAS. Le verdure italiane più contaminate da PFAS:
– Cetrioli: 34% dei campioni contaminati;
– Sedano: 24% dei campioni contaminati;
– Peperoni: 14% dei campioni contaminati.