
Un nuovo attacco con coltello ha scosso la stazione centrale di Amburgo nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 23 maggio. L’allarme è scattato alle 18:05, quando una donna ha aggredito i passanti nei pressi dei binari 13 e 14. Secondo quanto riferito dalla polizia tedesca, almeno 17 persone sono rimaste ferite, tre delle quali versano in condizioni critiche. La responsabile dell’attacco, una donna di 39 anni, è stata arrestata sul posto. Secondo quanto riportato dallo Spiegel, la donna soffrirebbe di disturbi psichici e non avrebbe legami con ambienti estremisti.
Le prime ricostruzioni parlano di un’aggressione improvvisa e apparentemente senza movente. La donna avrebbe colpito a caso i presenti sulla banchina, scatenando il panico tra i viaggiatori. Le autorità hanno confermato che l’attentatrice ha agito da sola e che il movente dell’attacco è ancora da chiarire. In seguito all’aggressione, il traffico ferroviario è stato interrotto e l’intera stazione, uno degli snodi ferroviari più importanti della Germania, è stata evacuata e chiusa temporaneamente.

La stazione centrale di Amburgo è un punto nevralgico del sistema di trasporti nazionale e ospita ogni giorno oltre 500.000 passeggeri. Negli ultimi anni è diventata un osservato speciale per le autorità di sicurezza, tanto che dal 2023 è in vigore un divieto permanente di portare armi da taglio e di consumare alcolici all’interno dello scalo. Sono state inoltre potenziate le telecamere di sorveglianza in tutta l’area.

Nonostante le misure adottate, la criminalità non sembra arretrare. Sul portale ufficiale della città si riconosce un aumento degli episodi violenti, pur sottolineando che il livello di rischio ad Amburgo rimane inferiore rispetto ad altre grandi stazioni tedesche. L’attacco odierno riaccende il dibattito sull’efficacia dei controlli e delle strategie di prevenzione.
Quello di oggi è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza con coltelli avvenuti in Germania nel 2025. Il 20 maggio, un cittadino siriano ha ferito quattro persone in circostanze simili. Il 21 febbraio, un diciannovenne, anch’egli siriano, ha accoltellato un turista al Memoriale dell’Olocausto di Berlino, dichiarando motivazioni di odio religioso e antisemita.
Tra i casi più gravi dell’anno in corso, quello del 22 gennaio ad Aschaffenburg, in Baviera, ha scioccato l’opinione pubblica: un uomo di 35 anni, di origine afghana, ha ucciso due persone, tra cui un bambino di appena due anni, utilizzando un coltello. Un’escalation di violenza che mette sotto pressione le istituzioni tedesche e solleva interrogativi sulla gestione della sicurezza nei luoghi pubblici.