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Chiara Petrolini rinviata a giudizio: il processo al via il 30 giugno

Pubblicato: 23/05/2025 18:18

Una vicenda giudiziaria sconvolgente scuoterà le aule del tribunale a partire dal prossimo 30 giugno. Chiara Petrolini è stata rinviata a giudizio con l’accusa di duplice omicidio premeditato e soppressione di cadaveri. La giovane dovrà rispondere dell’uccisione dei suoi due figli neonati, ritrovati sepolti nel giardino della sua abitazione.

L’udienza preliminare, tenutasi nel pomeriggio, si è svolta in un clima di forte tensione emotiva. La ragazza è giunta in tribunale alle 14:24, visibilmente provata. Pochi minuti prima era entrato in aula anche Samuel Granelli, ex compagno della donna e padre biologico dei due bambini. La sua presenza ha contribuito a rendere ancora più drammatica l’atmosfera.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, i due neonati sarebbero nati in momenti diversi e uccisi poco dopo il parto, in circostanze ancora oggetto di indagine. Gli inquirenti ritengono che si tratti di gesti pianificati con lucidità, commessi senza l’aiuto di terzi, e seguiti dalla sepoltura dei corpicini nel terreno adiacente l’abitazione della giovane.

A far emergere l’orrore è stata una segnalazione anonima, da cui è partita l’indagine che ha portato gli investigatori a scoprire i resti dei neonati. Gli esami medico-legali e le indagini scientifiche hanno poi fornito elementi ritenuti compatibili con la responsabilità diretta della donna, spingendo la procura a chiedere il rinvio a giudizio.

La difesa di Chiara Petrolini ha chiesto il giudizio abbreviato, che verrà valutato nei prossimi giorni. La linea difensiva punta a contestare la premeditazione e a sollevare questioni legate alla salute mentale dell’imputata, su cui saranno disposti ulteriori accertamenti durante il processo.

L’opinione pubblica segue il caso con grande attenzione e sgomento. La tragedia familiare, che coinvolge una madre e due creature mai arrivate alla vita, solleva interrogativi profondi sul disagio psicologico, la solitudine e l’assenza di supporto che possono celarsi dietro le mura di una casa. Il processo dovrà ora accertare ogni responsabilità, nel rispetto del dolore e della verità.

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