
All’inizio sembrava una semplice intossicazione alimentare, uno di quei fastidi passeggeri che seguono una cena di lavoro. Rebecca Hind, 39 anni, aveva iniziato a sentirsi male insieme ad alcuni colleghi dopo un evento natalizio. Mentre gli altri si erano ripresi nel giro di pochi giorni, per lei i sintomi non solo non sparivano, ma peggioravano. Nessun farmaco sembrava avere effetto e solo con il tempo è emersa la verità: Rebecca non aveva subito un’intossicazione, ma stava combattendo un tumore raro e aggressivo.
Dopo mesi di malesseri inspiegabili e trattamenti inefficaci, una tac ha svelato la diagnosi che ha cambiato la sua vita: pseudomixoma peritonei (PMP), una forma di cancro tanto rara quanto insidiosa, nota anche per aver colpito l’attrice Audrey Hepburn. La malattia si manifesta attraverso la formazione di mucina, una sostanza gelatinosa che si diffonde nell’addome e compromette il funzionamento degli organi interni. Il gonfiore addominale che Rebecca attribuiva all’aumento di peso era in realtà uno dei segnali più chiari della patologia.
Nel 2019 la prima operazione: sei litri di mucina rimossi. Ma non era finita. A novembre dello stesso anno, una seconda operazione, durata 12 ore, ha comportato la rimozione di ben 13 organi, tra cui milza, utero, ovaie, parte dell’intestino e dello stomaco. Un intervento radicale, necessario per cercare di rallentare l’avanzata del tumore che non aveva risposto nemmeno a otto cicli di chemioterapia.

Rebecca ha trascorso lunghi mesi in ospedale per riprendersi. Ha dovuto modificare completamente la propria alimentazione, seguendo una dieta rigidissima, e assume oggi fino a 60 compresse al giorno. Nell’estate del 2020 un nuovo colpo: il tumore è tornato. Dopo il fallimento di un trattamento sperimentale, la malattia è stata dichiarata incurabile. Ma Rebecca non si è arresa.
Oggi, a pochi mesi dal suo 40esimo compleanno, la donna ha deciso di vivere ogni giorno con intensità. «Ho imparato a dire di sì a tutto», racconta. Nella lista delle esperienze già vissute ci sono il surf, un volo in mongolfiera e perfino una corsa su una slitta trainata da cani. Ogni giorno è una nuova sfida, ma anche una nuova opportunità di lasciarsi stupire dalla vita, nonostante tutto.
«La mia vita è come un’emozionante montagna russa – dice – ma con il giusto atteggiamento si può ottenere ancora molto». Rebecca oggi usa la propria voce per sensibilizzare il pubblico sul PMP e sull’importanza della diagnosi precoce. Il suo messaggio è chiaro: «Non date mai per scontato nulla, ascoltate il vostro corpo e, soprattutto, godetevi il tempo che avete».