
Nelle ultime ore, un post di Selvaggia Lucarelli dedicato alle sorelle Paola e Stefania Cappa – cugine di Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco – ha infiammato i social. L’opinionista ha richiamato l’attenzione su un “fotomontaggio” realizzato dalle due vent’anni fa e mai perdonato dall’opinione pubblica, usando la vicenda per riflettere su un più ampio fenomeno di “macabra mitomania” collettiva.
Le parole di Lucarelli
“Sono odiate, sospettate, tormentate. Perché sono donne, carine, dipinte da sempre come frivole al contrario della cugina seria e pacata. E perché, soprattutto, quasi vent’anni fa hanno realizzato quel fotomontaggio mai perdonato… Quella malattia si chiama ‘voler essere il morto, nel giorno del suo funerale’. Ce l’abbiamo tutti, chi più chi meno. Le gemelle Cappa siamo noi. Per questo, faremmo meglio a interpretare il presente e il passato e ad assolverle. Loro hanno capito l’errore. Noi ci siamo ancora dentro con tutte le scarpe, senza saperlo. E calziamo tutti il numero del colpevole.”
Il boomerang dei commenti
Il tentativo di Lucarelli di smascherare l’ipocrisia di chi, ieri come oggi, brandisce odio verso le due cugine ha però scatenato una raffica di commenti negativi:
- “Troppe omissioni”: molti hanno rimproverato all’autrice di non citare le intercettazioni in cui comparirebbe la madre e i messaggi privati che hanno alimentato per anni sospetti intorno alle Cappa.
- “Cavallo di Troia del post-verità”: qualcuno ha accusato Lucarelli di strumentalizzare il tema per veicolare i propri follower verso una lettura edulcorata della vicenda.
- “Le vittime della gogna social”: una minoranza, però, ha salutato il post come una necessaria difesa da un linciaggio morale che dura da diciotto anni.
Sono odiate sospettate, tormentate. Perché sono donne, carine, dipinte da sempre come frivole al contrario della cugina seria e pacata.
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) May 17, 2025
E perché, soprattutto, quasi 20 anni fa hanno realizzato quel fotomontaggio mai perdonato.
Le due sorelle Cappa sono state le “pazienti… pic.twitter.com/35pI1L0xL0
La posizione delle sorelle Cappa oggi
Al momento, Paola e Stefania non risultano indagate nella nuova inchiesta coordinata dalla Procura di Pavia. Il filone attuale punta infatti su un altro indagato, Andrea Sempio, e sui reperti (impronte, Dna, scontrini) che potrebbero collegarlo alla scena del crimine. Le Cappa restano testimoni potenziali, entrambe sentite nel corso degli accertamenti, ma non sono coinvolte formalmente da alcuna accusa.
Garlasco dopo quasi vent’anni
Il post di Lucarelli è soltanto l’ultimo capitolo di un caso che continua a far discutere. Vent’anni fa, un fotomontaggio ironico – la “paziente zero” della gogna mediatica surreale – aveva segnato indelebilmente l’immagine delle due giovani. Oggi, mentre le nuove perizie dattiloscopiche riaprono il dibattito sul “chi c’era in quella casa” il 13 agosto 2007, la opinione pubblica sembra non aver ancora imparato la lezione sul rischio di trasformare i sospetti in condanne mediatiche.
In attesa di risposte giudiziarie che facciano chiarezza una volta per tutte, il caso di Garlasco ci ricorda come la verità processuale e il verdetto popolare siano spesso due binari divergenti, e come il “mostro social” possa ferire chiunque finisca al centro di un’attenzione troppo affannosa, ieri come oggi.