
Napoli si prepara a vivere una serata che potrebbe entrare nella storia. La città è in fermento per la possibile conquista del quarto scudetto da parte del Napoli, che questa sera affronterà il Cagliari allo stadio «Maradona» di Fuorigrotta. I tifosi hanno già invaso le strade con bandiere, maglie e sciarpe azzurre, trasformando la città in un oceano di entusiasmo e aspettative. Ma non tutto lo zelo si è manifestato in forme rispettose o tradizionali.
In Piazza Crocelle ai Mannesi, nel cuore del quartiere Forcella, i carabinieri sono intervenuti dopo diverse segnalazioni per una scoperta insolita: all’interno di uno stabile abbandonato è stato trovato un asino addobbato con i colori della squadra. L’animale, simbolo storico del club partenopeo – noto come “ciuccio” – era stato preparato per sfilare in caso di vittoria. Il ritrovamento ha suscitato immediata preoccupazione, portando al coinvolgimento del personale veterinario, che ha messo in sicurezza l’animale.
Il gesto, che voleva essere goliardico, ha sollevato invece un serio allarme per il benessere dell’asino, che si sarebbe ritrovato al centro del caos festoso in condizioni assolutamente inadatte. Le autorità hanno identificato e denunciato il giovane che deteneva l’animale, il quale aveva anche anticipato la sua “idea” sui social, con post che avevano attirato l’attenzione di numerosi utenti.

Secondo le ricostruzioni, l’animale avrebbe rischiato di essere strattonato, spinto e cavalcato durante i festeggiamenti, esposto a rumori assordanti, fumo e una folla in delirio. Un precedente simile risale al 2023, quando durante le celebrazioni per il terzo scudetto un altro asino con il manto tinto d’azzurro fu condotto tra la folla, scatenando indignazione e polemiche. Questa volta, per fortuna, la situazione è stata interrotta in tempo.
Le associazioni animaliste hanno subito condannato l’episodio, definendolo un chiaro esempio di maltrattamento travestito da folclore. La vicenda solleva l’ennesimo interrogativo su come celebrazioni collettive possano degenerare in abusi mascherati da tradizione, soprattutto quando coinvolgono esseri viventi.
Mentre Napoli attende il fischio d’inizio della partita, le autorità ricordano che i festeggiamenti, per quanto sentiti, devono avvenire nel rispetto di tutti – persone e animali compresi. Il clima di festa non può giustificare comportamenti irresponsabili o crudeli. La speranza, ora, è che la passione per il calcio non venga più usata come pretesto per sottovalutare il rispetto e la dignità degli esseri viventi.