
Il mondo guarda con sempre maggiore inquietudine i segnali che arrivano dall’Est. Le grandi potenze militari continuano ad armarsi, mentre i tavoli diplomatici sembrano svuotarsi di senso. Ogni esercitazione, ogni test, ogni annuncio alimenta il sospetto. E la certezza di una pace stabile si allontana.
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Da mesi, analisti e osservatori internazionali avvertono di un clima diverso. Gli equilibri globali si incrinano, le strategie militari si fanno più spregiudicate. L’attenzione si concentra sull’Europa dell’Est e sull’area indo-pacifica, dove si muovono mezzi, uomini e nuove tecnologie da guerra. Il pericolo nucleare non è più solo una minaccia teorica.
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Armi nucleari aria-aria: torna la paura

Secondo l’Intelligence degli Stati Uniti, la Russia avrebbe potenziato il proprio arsenale con nuovi missili aria-aria dotati di testate nucleari. A riferirlo è il rapporto 2025 della Dia Usa, dal titolo “Worldwide Threat Assessment“. I missili, progettati già in epoca sovietica, trovano ora nuova vita. Nonostante limiti evidenti, come la compatibilità solo con il MiG-31, vengono comunque prodotti e potenziati.
Tra i modelli segnalati ci sono il R-33, l’R-37M e il KS-172. Alcuni hanno una gittata di 160 km, altri raggiungono anche i 300 o 400 km. Tutti presentano caratteristiche compatibili con una testata nucleare. Queste armi rappresentano una minaccia concreta nei cieli d’Europa. I missili vengono lanciati da caccia come il Su-35 e il Su-57, già impiegati nei teatri di guerra attuali.