
Una nuova ondata di attacchi aerei russi ha colpito l’Ucraina, lasciando dietro di sé un bilancio tragico: almeno 13 morti e 56 civili feriti. A riferirlo sono fonti ucraine, come riportato dalla BBC, che descrivono una delle notti più violente dall’inizio dell’anno. Solo nella capitale Kiev sono stati lanciati 250 droni e 14 missili balistici, la maggior parte dei quali è stata intercettata dalla difesa aerea, ma non senza conseguenze: almeno 14 persone sono rimaste ferite e diversi edifici residenziali hanno preso fuoco a causa degli impatti o dei detriti.
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La reazione durissima di Zelensky
Intanto il presidente ucraino Voldymyr Zelensky condanna su Telegram il massiccio attacco dell’ultima notte sull’Ucraina: “Ogni attacco terroristico russo di questo tipo è motivo sufficiente per nuove sanzioni contro la Russia. La Russia sta prolungando questa guerra e continua a uccidere ogni giorno. Il mondo può anche essere in vacanza, ma la guerra continua, indipendentemente dai fine settimana e dai giorni feriali. Questo non può essere ignorato. Il silenzio dell’America e il silenzio di altri nel mondo non fanno che incoraggiare Putin”.

Un episodio particolarmente drammatico è avvenuto nel villaggio di Kalynivske, nella regione di Kherson, dove un bambino di 8 anni ha perso la vita in seguito all’esplosione di un ordigno. La notizia è stata confermata dal governatore regionale, Oleksandr Prokudin, attraverso una comunicazione riportata da Ukrainska Pravda. La violenza non ha risparmiato nemmeno la regione di Sumy, dove una donna di 51 anni è stata uccisa e un’altra persona è rimasta ferita dopo un raid aereo russo.

Kiev sotto pressione, Zelensky accusa Mosca
In un contesto già segnato da tensioni militari, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha lanciato un appello agli Stati Uniti e all’Unione Europea, chiedendo un inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Secondo Zelensky, solo una maggiore pressione internazionale può costringere Mosca a sedersi al tavolo e a considerare seriamente un cessate il fuoco.
“Con ogni bombardamento, il mondo si convince che la ragione del protrarsi della guerra risiede in Mosca”, ha scritto il leader ucraino sul suo canale Telegram, sottolineando come l’Ucraina abbia già proposto più volte un cessate il fuoco, sia totale che limitato agli attacchi aerei. “Tutto questo è stato ignorato”, ha aggiunto con amarezza.
Gli attacchi di questi giorni hanno visto l’utilizzo massiccio di missili Iskander e droni, colpendo non solo Kiev, ma anche diverse altre regioni del Paese. La portata dell’offensiva ha generato un diffuso senso di allarme nella popolazione e ha messo sotto ulteriore pressione le già provate infrastrutture civili.
Scambio di prigionieri: secondo round completato
In parallelo al conflitto armato, sul fronte diplomatico si registra un parziale movimento. Sabato è infatti avvenuto il secondo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, con 307 persone liberate per ciascuna parte. L’operazione segue un primo scambio effettuato il giorno precedente e, come annunciato da Zelensky, una terza fase è prevista per domenica.
“In totale, 697 ucraini sono già rientrati in patria in due giorni di scambi”, ha dichiarato il presidente, che ha ringraziato coloro che hanno contribuito alla riuscita dell’operazione. Tuttavia, il rilascio dei prigionieri non ha attenuato il livello del conflitto, che resta alto, con attacchi continui e civili sempre più esposti.
La guerra continua, l’Europa osserva
Nonostante gli sforzi di mediazione e i richiami alla responsabilità internazionale, la guerra tra Russia e Ucraina sembra destinata a proseguire. Le richieste ucraine di supporto, soprattutto in termini di sanzioni e assistenza militare, si fanno sempre più pressanti. Intanto, la popolazione civile continua a pagare il prezzo più alto, intrappolata in un conflitto che sembra non avere una fine vicina.
Le prossime settimane saranno cruciali per capire se l’escalation proseguirà o se ci saranno spiragli per un’interruzione delle ostilità. Di certo, episodi come quello delle ultime 24 ore confermano quanto la situazione in Ucraina resti drammatica, con la pace che appare ancora un obiettivo lontano.