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Andrea Scanzi attacca Giorgia Meloni: “Pavida con Trump, esegue gli ordini e quando non capisce sta zitta”

Pubblicato: 26/05/2025 13:54
Scanzi Meloni pavida Trump

Nel corso della trasmissione condotta da Massimo Gramellini su La7, il giornalista del Fatto Quotidiano, Andrea Scanzi, ha rivolto un attacco diretto alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola di non esporsi nei confronti di Donald Trump per timore di comprometterne il favore. Una critica netta, pronunciata in diretta televisiva con toni duri e senza riserve.
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“Secondo me c’è proprio una pavidità, perché ha paura di indispettire Trump”, ha dichiarato Scanzi, sottolineando il presunto atteggiamento passivo della premier italiana. Secondo il giornalista, Meloni “non riesce a stargli dietro e quindi sta zitta ancora di più in mezzo a mille difficoltà”. Un’accusa che mette in discussione la capacità della presidente del Consiglio di gestire il rapporto con l’ex presidente americano, sempre più centrale nel quadro delle alleanze internazionali.

Il ruolo di Meloni e la narrazione dei media

Scanzi ha poi puntato il dito contro quelli che definisce i “esegeti della Meloni”, riferendosi a opinionisti e commentatori televisivi che, a suo dire, continuano a lodarne l’equilibrismo diplomatico. “La smettessero di dirci ad ogni talk show quanto è brava a fare la pontiera, come riesce a far dialogare Trump e von der Leyen”, ha detto in studio, contestando l’immagine di una leader capace di mediare tra opposti.

Per il giornalista, la verità sarebbe ben diversa. “La Meloni è più trumpiana di Trump”, ha sostenuto, accusandola di seguire ciecamente le indicazioni dell’ex presidente statunitense. “Quindi fa semplicemente quello che le dice di fare Trump. E quando non capisce cosa deve fare sta zitta”, ha concluso Scanzi, lasciando poco spazio a interpretazioni.

Una critica che alimenta il confronto politico

Le dichiarazioni di Scanzi si inseriscono in un contesto già teso, in cui la posizione del governo italiano sul piano internazionale è oggetto di osservazione e dibattito. Il riferimento alla relazione con Trump tocca un tema particolarmente delicato, soprattutto alla luce delle prossime elezioni americane e delle ripercussioni che potrebbero avere sugli equilibri europei.

Se da un lato Meloni viene descritta come una figura capace di tenere unito l’asse euroatlantico, dall’altro le parole di Scanzi contribuiscono a rafforzare l’idea di una leadership che sceglie il silenzio quando la chiarezza potrebbe costare caro. In una fase storica in cui l’ambiguità diplomatica può diventare strategia, le accuse del giornalista sollevano interrogativi sull’effettivo margine di autonomia della premier nelle dinamiche internazionali.

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Ultimo Aggiornamento: 26/05/2025 14:42

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