
Certe immagini restano impresse come impronte in un terreno troppo morbido. E non si cancellano, nemmeno con il tempo. Alcuni dettagli, benché apparentemente secondari, continuano a galleggiare sulla superficie del racconto. Basta un accento, un gesto, un ricordo rimesso in circolo per riaprire domande sopite. E il caso Garlasco, da sempre avvolto da una fitta coltre di attenzione mediatica, è uno di quei racconti dove anche chi sta ai margini finisce per ritrovarsi sotto i riflettori.
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La memoria collettiva si aggrappa a volti, posture, scelte sbagliate. A volte, a una sola immagine: una fotografia ritoccata, un’intercettazione familiare, un’affermazione sbilanciata. È così che alcuni nomi ritornano, non perché coinvolti nelle indagini, ma per via di gesti che li hanno resi riconoscibili, protagonisti involontari o inconsapevoli. Come nel caso di Paola e Stefania Cappa.
Le gemelle Cappa osservate speciali, ma non coinvolte
Pur non essendo mai state indagate, le due sorelle continuano a gravitare attorno al caso Poggi. La loro posizione è chiara: saranno ascoltate solo in qualità di testimoni, e la loro convocazione da parte della Procura non appare imminente. Eppure, l’attenzione mediatica e pubblica resta forte. A tenerle ancora al centro, è soprattutto il modo in cui hanno scelto di esporsi nei giorni successivi al delitto del 2007.
Fu infatti la decisione, assai discutibile, di presentarsi come intime di Chiara Poggi, addirittura diffondendo un fotomontaggio mal realizzato, a segnare in modo indelebile il loro ruolo marginale ma controverso nella vicenda. Un comportamento che le ha poste sotto una lente distorta, amplificata dai media e dalla curiosità collettiva. A distanza di anni, quell’episodio continua a pesare sul loro nome.

Le parole del padre e la figura di Ermanno Cappa
A mettere in guardia le figlie fu lo stesso padre, Ermanno Cappa, avvocato di fama e figura rispettata negli ambienti giudiziari. In una intercettazione riportata dal settimanale Giallo, l’uomo cercò di far comprendere alle due giovani l’effetto disastroso della loro esposizione: “Vi stritolano, siete già su internet, fate ridere i polli. Vi stanno prendendo per il c**o tutto il mondo”, avrebbe detto in tono preoccupato e severo.
Lo stesso settimanale ha riferito anche di un presunto tentativo del legale di screditare Vittorio Feltri, da sempre convinto dell’innocenza di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio della fidanzata. Un retroscena che, seppure privo di rilevanza giudiziaria, continua ad alimentare tensioni attorno a una vicenda già lunga, complessa e mai completamente uscita dal dibattito pubblico.

Le indagini si concentrano su Andrea Sempio
Nel frattempo, il nuovo fronte investigativo punta su un altro nome: Andrea Sempio. Nonostante la forte pressione mediatica attorno alle gemelle Cappa, gli inquirenti hanno mantenuto salda la loro attenzione su di lui. Dopo aver completato la raccolta di testimonianze tra gli amici, gli investigatori sono ancora alla ricerca di un testo scritto da Sempio nel 2013, durante un corso di giornalismo, in cui si sarebbe espresso proprio sul delitto di Chiara Poggi.
Secondo quanto riferito, è stato lo stesso Sempio a dichiarare di aver scritto quell’elaborato, emerso durante una perquisizione domiciliare. L’interesse per quel documento si somma alla consulenza dattiloscopica disposta dalla Procura di Pavia, che ha individuato la traccia palmare numero 33 sul muro della scala che porta al seminterrato della villetta di via Pascoli. Una traccia considerata compatibile con l’indagato.
Attesa per l’incidente probatorio del 17 giugno
Al momento, i magistrati che hanno riaperto l’inchiesta sull’omicidio di Garlasco non sembrano intenzionati a disporre nuove attività investigative, almeno nel breve periodo. Il passaggio chiave resta fissato per il 17 giugno, giorno in cui inizierà l’incidente probatorio sui reperti mai analizzati o oggi riconsiderati con tecnologie più moderne rispetto a quelle disponibili nel 2007.
Si tratta di un momento cruciale per l’intero procedimento. Da quell’esame dipenderanno nuove conferme o eventuali svolte. Nel frattempo, mentre l’attenzione giudiziaria resta ancorata su Andrea Sempio, il nome delle gemelle Cappa continua ad abitare la narrazione, come eco di un passato mediaticamente ingombrante, che ancora non ha smesso di produrre effetti.