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Giro d’Italia, Marco Rossini morto durante la tappa: crollato sull’asfalto appena sceso dalla bici

Pubblicato: 26/05/2025 10:46
Giro Italia Rossini morto

Un malore improvviso ha stroncato la vita di Marco Rossini, 52 anni, imprenditore e consulente finanziario di Montebelluna, che ieri mattina si trovava lungo via Cavallea, al confine tra Onigo di Pederobba e Cornuda (provincia di Treviso), per assistere al passaggio del Giro d’Italia. Rossini era uscito in bicicletta, come sua consuetudine, per godersi la giornata di festa all’insegna del ciclismo, ma poco prima dell’arrivo dei corridori è stato colpito da un infarto fulminante che non gli ha lasciato scampo.
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Il malore sotto gli occhi dei presenti

Erano circa le 11.30 quando Rossini, in sella alla sua bici, è arrivato in prossimità del punto di passaggio della tappa. Si era fermato nei pressi del Biancospino, in un tratto in cui il percorso piega prima di distendersi in un lungo rettilineo verso Onigo. Tanti tifosi del Giro erano già presenti, pronti a immortalare i campioni della corsa rosa.

Rossini ha attraversato la strada con l’intenzione di trovare una postazione migliore per seguire il passaggio degli atleti. Ma mentre si trovava a metà carreggiata, ha iniziato ad avere difficoltà: si è portato una mano al petto, barcollando visibilmente. È riuscito a raggiungere il bordo della strada, dove si è accasciato al suolo, privo di sensi. I presenti, testimoni diretti dell’accaduto, si sono precipitati a prestargli i primi soccorsi e a chiamare immediatamente il 118.

I soccorsi tempestivi non sono bastati

Nel giro di pochi minuti sono arrivati i soccorsi: un’ambulanza e un’automedica dell’ospedale di Montebelluna si sono fermate sul posto, seguite poco dopo dall’elisoccorso del Suem118 di Treviso. Anche una pattuglia dei carabinieri è intervenuta per delimitare l’area e coordinare le operazioni. Purtroppo, però, i tentativi di rianimazione si sono rivelati vani: per Marco Rossini non c’era più nulla da fare. I sanitari hanno solo potuto constatarne il decesso.

Per il recupero della salma è stata attivata la cellula mortuaria della Protezione civile, che ha provveduto al trasferimento del corpo. La scena, drammatica e inattesa, ha lasciato sconvolti i presenti e ha bruscamente interrotto il clima festoso che si respirava in attesa del passaggio del Giro.

Una vita tra impresa e consulenze finanziarie

Marco Rossini era un volto noto nel territorio di Montebelluna e dell’Alta Marca trevigiana. Dopo essere stato coinvolto anni fa nel crac dell’ex Velo, aveva intrapreso una nuova carriera come manager e consulente finanziario, reinventandosi con determinazione. Chi lo conosceva lo descrive come una persona dinamica, appassionata, che non aveva mai abbandonato il suo amore per lo sport, in particolare per la bicicletta.

Non era raro vederlo pedalare nelle campagne tra Montebelluna e Cornuda, percorsi che conosceva palmo a palmo. La giornata di ieri doveva essere, per lui, una semplice uscita all’aria aperta per godersi lo spettacolo del Giro d’Italia da vicino, come tanti appassionati. Invece si è trasformata in una tragedia che ha lasciato sgomenta la comunità locale.

Una tragedia che interrompe la festa

Il Giro d’Italia è un evento che mobilita interi territori, portando con sé entusiasmo, partecipazione e senso di appartenenza. Ma ieri, in quel tratto di via Cavallea, la festa si è interrotta. Il malore di Rossini ha riportato tutti bruscamente alla realtà della fragilità umana. I volontari della Protezione civile e i soccorritori, già sul posto per garantire la sicurezza dell’evento, si sono trovati a gestire una morte improvvisa, nel bel mezzo di una giornata che avrebbe dovuto essere solo di sport.

Il cordoglio è stato unanime. Tanti i messaggi arrivati alla famiglia da amici e conoscenti. Un uomo di 52 anni, sportivo e attivo, è stato stroncato da un infarto improvviso, proprio mentre si trovava in un luogo pubblico, in mezzo alla gente, in un momento che doveva essere di gioia condivisa.

Una tragedia che segna profondamente non solo i suoi cari, ma anche una comunità intera, colpita dalla morte improvvisa di uno dei suoi cittadini più conosciuti. E che lascia, nel cuore del Giro, un punto di dolore.

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