
Durante la sua prima conferenza stampa al Roland Garros, Jannik Sinner ha scelto la via del silenzio su uno dei temi più delicati del momento nel mondo del tennis: l’incontro tra i vertici dei Grandi Slam e alcuni tra i migliori tennisti del circuito. Il numero uno al mondo, fresco vincitore dell’Australian Open e protagonista assoluto della stagione, ha risposto con fermezza a una domanda che toccava un argomento tanto importante quanto riservato.
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Il no secco di Sinner alla stampa
«Non voglio rispondere a questa domanda»: è questa la frase che ha segnato il momento clou della conferenza. Il giornalista aveva chiesto a Sinner se fosse presente all’incontro tra i giocatori della Top 10 ATP e i rappresentanti dei quattro tornei del Grande Slam. Una domanda chiara, che mirava a fare luce su una trattativa che, pur non essendo ufficialmente confermata nei contenuti, ha già fatto discutere nel circuito.
Il 23enne altoatesino non ha lasciato spazio a interpretazioni: «C’erano alcuni giocatori lì, a parlare con i Grandi Slam, cercando di capire un paio di cose, ma non darò nessuna informazione». Una risposta che, pur nella sua brevità, conferma l’esistenza della riunione, ma ne evidenzia anche la delicatezza e riservatezza.

Un incontro riservato tra campioni e organizzatori
La riunione si è svolta a Parigi, pochi giorni prima dell’inizio del torneo. Da una parte, nomi di peso come Novak Djokovic, Iga Swiatek, Coco Gauff e altri membri della Top 10 maschile e femminile; dall’altra, i rappresentanti degli Australian Open, del Roland Garros, di Wimbledon e degli US Open. Un vertice che, per importanza, potrebbe segnare uno snodo cruciale nei rapporti tra giocatori professionisti e istituzioni del tennis mondiale.
Nessuna delle due parti ha diffuso un comunicato ufficiale. Tuttavia, secondo indiscrezioni, tra i temi discussi ci sarebbe stata la richiesta di un aumento dei montepremi e una maggior redistribuzione degli incassi dei tornei. Si parla anche di questioni legate al benessere degli atleti e di un terzo punto rimasto coperto dal riserbo.

Il peso crescente dei tennisti nelle scelte
Il fatto che tennisti del calibro di Djokovic e Sinner prendano parte a discussioni di questo tipo testimonia un cambio di passo nella governance del tennis. I giocatori chiedono maggiore voce in capitolo, sia per quanto riguarda gli aspetti economici sia per le condizioni di gioco e organizzative. Un percorso già avviato con la creazione della Professional Tennis Players Association (PTPA), ma che adesso sembra voler entrare nel vivo.
Sinner, però, ha scelto la strada della cautela, evitando ogni commento che potesse interferire con la natura riservata dell’incontro. Una posizione coerente con il suo stile, sobrio e misurato, che punta a tenere separati il campo da gioco e i tavoli di trattativa.
La concentrazione sul torneo e l’obiettivo Grande Slam
Al netto delle polemiche e delle domande scomode, per Jannik Sinner è arrivato il momento di pensare al tennis giocato. Il debutto al Roland Garros lo vedrà impegnato contro il francese Arthur Rinderknech, avversario insidioso ma alla portata del campione azzurro. Dopo la vittoria agli Australian Open, l’obiettivo è chiaro: proseguire il cammino verso il sogno del Grande Slam.
In conferenza, Sinner ha anche risposto ad altre domande. Sulla sua recente visita a Copenaghen, ha chiarito che si trattava solo di un viaggio per servizi fotografici, negando ogni gossip sentimentale. Sulle sue condizioni fisiche, ha ammesso che «non ci sono miracoli», e che servirà tempo per ritrovare la migliore forma possibile.
Una stagione sotto i riflettori
Ogni parola di Jannik Sinner viene ormai scrutata e pesata. Il suo status di numero uno al mondo, la sua giovane età e il suo atteggiamento sempre corretto lo rendono un punto di riferimento, non solo per gli appassionati italiani, ma per tutto il tennis internazionale. E proprio per questo, la sua scelta di non esporsi sulla questione dei Grandi Slam acquista ulteriore significato: responsabilità, discrezione e concentrazione, tre elementi che sembrano guidare ogni suo passo.
L’attesa per vederlo in campo è alta, e se il campo dirà la sua, le stanze del potere del tennis mondiale dovranno presto fare i conti con una generazione che chiede di essere ascoltata, rispettata e coinvolta. Jannik Sinner ne è già il simbolo.