Vai al contenuto

“Si capisce tutto da quel video”. Garlasco, il dettaglio su Stefania Cappa

Pubblicato: 27/05/2025 11:14

Il delitto di Garlasco continua a suscitare interesse, riemergendo dalle pieghe della cronaca grazie alla nuova inchiesta aperta dalla procura di Pavia. Questo caso, che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia, torna a far parlare di sé con nuovi dettagli mai esplorati a fondo. Tra questi, un’intercettazione ambientale del 2007 sta assumendo un significato diverso alla luce delle nuove indagini.

Nell’occhio del ciclone ci sono Alberto Stasi, fidanzato della vittima Chiara Poggi, e Stefania Cappa, cugina di Chiara. Protagonisti di un dialogo registrato nella caserma dei carabinieri pochi giorni dopo il tragico evento, i due appaiono visibilmente scossi. È proprio in questo contesto che emerge uno scambio di battute, a prima vista insignificante, ma oggi potenzialmente rivelatore.

Il peso di un dettaglio

Durante il programma “Chi l’ha visto?”, è stato mandato in onda il video in cui Stasi ipotizza che Chiara possa essersi spaventata per l’ingresso improvviso di qualcuno in casa: «Qualcuno è entrato e lei si è spaventata». La pronta replica di Stefania Cappa «Ma alle 9.30?» sembrava allora priva di significato, ma con le nuove ricostruzioni assume un altro peso. Solo anni dopo, infatti, grazie all’analisi delle celle telefoniche, le 9.30 sono state stabilite come un orario compatibile con la morte di Chiara.

Questa scoperta solleva interrogativi significativi: come poteva la cugina della vittima avere una simile precisione temporale? Era una semplice intuizione o un dettaglio che avrebbe dovuto far riflettere di più gli inquirenti? Il mistero si infittisce, e la curiosità cresce.

Il rammarico degli avvocati

Antonio De Rensis, avvocato di Alberto Stasi, non nasconde il suo disappunto: «È un peccato che gli investigatori non abbiano seguito questa intuizione geniale», ha dichiarato. Secondo lui, se gli inquirenti avessero considerato fin dall’inizio l’ipotesi delle 9.30, il caso avrebbe potuto prendere una svolta decisiva molto prima.

Le parole di De Rensis suggeriscono una riflessione amara su un’indagine che avrebbe potuto esplorare sentieri diversi. La sua osservazione apre uno spiraglio su quanto ancora ci sia da scoprire su questo caso complesso e controverso.

Nel frattempo, la nuova inchiesta promette di scavare più a fondo, sollevando il velo su dettagli che potrebbero rivelarsi cruciali. Mentre ogni parola non ascoltata potrebbe tornare a pesare come un macigno, l’opinione pubblica attende con trepidazione ulteriori sviluppi.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure