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Chiara Poggi, il medico legale: “Cambia l’ora della morte”. L’alibi di Sempio potrebbe crollare

Pubblicato: 27/05/2025 13:32
Chiara Poggi ora morte

Una svolta giudiziaria inattesa si profila nel caso del delitto di Garlasco, a distanza di quasi vent’anni dal brutale omicidio di Chiara Poggi. La nuova attenzione degli inquirenti si concentra su un dettaglio mai considerato nei processi precedenti: l’impronta numero 33. Un elemento ignorato ma ben visibile fin dalle prime fasi dell’indagine e che, oggi, potrebbe riscrivere l’intera storia.
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L’impronta 33 e l’errore giudiziario

Secondo quanto emerso dalla recente analisi della Procura di Pavia, la condanna di Alberto Stasi poggia su basi traballanti. Nella motivazione della sentenza si leggeva che “non vi erano tracce di discesa dell’aggressore lungo la scala” della villetta di via Pascoli. Ma si trattava di un’affermazione errata: l’impronta numero 33, infatti, era già presente sulla scena del crimine, visibile, ma mai valutata in sede processuale.

Proprio questa negligenza investigativa sta spingendo i magistrati a una nuova lettura integrale dell’accaduto. Un’iniziativa che ha già riaperto anche il dibattito su un punto cruciale della vicenda: l’orario della morte di Chiara Poggi.

Un orario incerto e una finestra “su misura”

Nelle prime fasi dell’indagine, la fascia oraria del decesso venne fissata tra le 9:12 e le 9:36 del 13 agosto 2007. A quell’ora, secondo la ricostruzione ufficiale, Chiara avrebbe disattivato l’allarme di casa per far entrare il suo assassino. Un dettaglio considerato compatibile con l’attività al computer di Stasi, che riaccende il PC alle 9:36.

Tuttavia, questa tempistica è apparsa sin da subito troppo calibrata sul presunto comportamento dell’imputato. A insinuare nuovi dubbi sono le dichiarazioni originarie del medico legale, che collocava l’omicidio tra le 11 e le 11:30. Un’informazione poi progressivamente accantonata nei vari gradi di giudizio. Ma se quell’orario più avanzato dovesse rivelarsi corretto, il castello accusatorio contro Alberto Stasi crollerebbe. E al suo posto emergerebbe un nuovo possibile colpevole.

L’ombra su Andrea Sempio

A risultare privo di alibi nella nuova fascia oraria indicata dagli esami medico-legali sarebbe Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi e oggi formalmente indagato. L’uomo ha sempre dichiarato di trovarsi a casa con il padre tra le 9:12 e le 9:36, lo stesso intervallo su cui si è fondata la condanna di Stasi.

Ma tra le 11 e le 11:30 – orario che potrebbe effettivamente corrispondere all’omicidio – Sempio risulta solo. A quell’ora si trova a Vigevano, non incontra nessuno, né il suo cellulare aggancia antenne compatibili con la sua dichiarazione. Solo alle 11:30 riceve un messaggio e viene localizzato nuovamente a Garlasco, in via Santa Lucia. Un dettaglio che apre scenari fino a oggi mai esplorati a fondo, e che pone seri interrogativi sull’effettiva dinamica dell’omicidio.

Una rilettura completa della scena del crimine

Alla luce di questi elementi, la Procura sta lavorando a una rilettura complessiva della scena del crimine, che tiene conto anche di tracce trascurate, testimoni dimenticati e incongruenze nei tempi. L’impronta numero 33 rappresenta un potenziale punto di svolta, capace di ribaltare non solo la ricostruzione dei fatti, ma anche il destino giudiziario di Alberto Stasi.

Il caso, dunque, è tutt’altro che chiuso. La verità sul delitto di Garlasco potrebbe essere ancora nascosta tra i dettagli. E forse, dopo anni di errori e omissioni, la giustizia potrebbe finalmente trovare una direzione più solida.

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