
La 16ª tappa del Giro d’Italia 2025, da Piazzola sul Brenta a San Valentino, ha aperto l’ultima settimana con lo scenario che ogni corridore teme: pioggia battente, 4900 metri di dislivello e salite da leggenda. Ma l’epica ha lasciato spazio alla cronaca nera della fatica e degli incidenti. La notizia del giorno è il ritiro di Primoz Roglic, mentre spaventa la caduta di Alessio Martinelli, portato via in ambulanza dopo un volo in discesa.
Roglic si arrende: il Giro lo ha piegato
La corsa ha perso uno dei suoi protagonisti più attesi. Primoz Roglic, 35 anni, ex vincitore del Giro e dominatore di quattro Vuelta, ha alzato bandiera bianca. L’ennesima caduta, stavolta insieme a Carapaz, ha reso impossibile proseguire per il campione sloveno: edizione per lui disastrosa.
Roglic era già attardato in classifica, con quasi quattro minuti di distacco dal leader Del Toro, e dopo le due cadute della seconda settimana e una domenica da incubo ad Asiago, si era presentato oggi con poche energie e qualche speranza.
“Sono a malapena vivo”, aveva detto a fine tappa due giorni fa. Oggi, quelle parole si sono trasformate in un addio silenzioso, sull’ammiraglia della Red Bull-Bora-Hansgrohe, sotto una pioggia che pareva una scenografia perfetta per un commiato amaro.
Martinelli: paura vera, ma è cosciente
Ma il vero brivido della giornata lo ha regalato Alessio Martinelli, giovane corridore valtellinese del 2001, protagonista di una fuga a 24 quando, complice l’asfalto scivoloso, è finito a terra in discesa. Ha superato i paletti di protezione ed è volato fuori strada. Per sua fortuna, non c’era un burrone ma un prato in pendenza: un dettaglio che ha evitato la tragedia.

Martinelli è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni stabili e cosciente. Ironia crudele del destino, domani il Giro sarebbe passato proprio a Bormio, casa sua.
Ayuso si stacca, Del Toro resta saldo in maglia rosa
Sul fronte della classifica generale, la tappa ha fatto prime selezioni importanti. Juan Ayuso, uno dei favoriti, ha perso terreno nel primo vero tappone alpino, lasciando campo libero a un Del Toro sempre più solido in rosa. La lotta per il podio resta aperta e feroce, ma i giganti della terza settimana non perdonano: e oggi hanno colpito duro.
Il Giro è entrato nella sua fase decisiva e più spietata. Le montagne hanno operato una durissima selezione, anche a causa del maltempo. Le lacrime di Roglic, lo spavento per Martinelli, la crisi di Ayuso. Il ciclismo è questo: un racconto di gloria e crolli, epica e umanità. E la corsa rosa, come sempre, non fa sconti a nessuno.