
La pazienza dell’Ucraina nei confronti di Mosca sembra ormai al limite. E anche la pazienza di Trump che su Truth, Putin ha fatto dichiarazioni molto nette nei confronti di Putin: “”Ciò che Vladimir Putin non capisce è che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte, e intendo davvero brutte. Sta giocando col fuoco!”.
“Riguardo alle parole di Trump su Putin che ‘gioca col fuoco’” – ha scritto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev su X, replicando alle dichiarazioni del presidente Usa – e sulle ‘cose davvero brutte’ che stanno accadendo in Russia. Io conosco solo una cosa davvero brutta: la Terza guerra mondiale. Spero che Trump comprenda questo!”.
«La Russia continua a prendere tempo, a elaborare “qualcosa” e a rifiutarsi di cessare il fuoco», ha dichiarato il consigliere presidenziale ucraino Andriy Yermak, denunciando quella che definisce una «tipica tattica dilatoria» del Cremlino, utile solo a «evitare responsabilità per le uccisioni» e a «sfuggire a sanzioni più severe». Kiev attacca frontalmente la strategia russa, bollando la bozza di memorandum annunciata da Mosca come l’ennesima scusa per non sedersi davvero al tavolo della pace. «È tempo di porre fine a questa attesa infinita», ha scritto Yermak su X.
Dello stesso tono, seppur da un’altra angolazione, sono arrivate le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che da Helsinki ha espresso forte scetticismo sulle reali intenzioni del presidente russo Vladimir Putin. «Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che lo faremo», ha detto Merz, parlando accanto al premier finlandese Patteri Orpo. «Se Putin non accetta neanche la mediazione del Vaticano, è chiaro che non mostra alcun interesse per una tregua», ha aggiunto il leader tedesco. Intanto su Truth è intervenuto anche Trump, che parlando di Putin ha dichiarato che sta “giocando con il fuoco”, e non solo.

Nel frattempo, da Mosca arrivano segnali che, secondo molti osservatori, confermano le accuse di Kiev. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha annunciato che il governo sta ancora lavorando a una bozza di memorandum sull’Ucraina, un documento che includerebbe «i principi e le potenziali date» di un futuro trattato di pace. Ma l’impressione, alimentata anche dall’ambiguità delle dichiarazioni ufficiali, è che il Cremlino non abbia fretta. «Non appena il testo sarà pronto, verrà presentato a Kiev», ha detto Zakharova, auspicando che anche l’Ucraina stia preparando un documento simile.
Minacce a Berlino
Se la Germania fornirà all’Ucraina missili a lungo raggio Taurus, essi “bruceranno come fiammiferi”, come già avvenuto ai carri armati Leopard, e Berlino “sprofonderà ulteriormente nella fossa in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene”. È l’allarme che arriva dal Cremlino.
In questo scenario di stallo, si inserisce l’azione diplomatica della Turchia. Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, attualmente in visita a Mosca, ha annunciato un prossimo viaggio a Kiev, previsto per la fine della settimana. Secondo quanto riferito da fonti citate da Reuters, Fidan proporrà la disponibilità di Ankara a ospitare nuovi colloqui di pace e a svolgere un ruolo di mediazione attiva.
La Turchia, che già in passato ha ospitato round negoziali tra le parti a Istanbul, si propone ancora una volta come terreno neutrale, cercando di riattivare un dialogo che, dopo mesi di guerra e recrudescenza degli attacchi, sembra sempre più lontano da un vero cessate il fuoco.
Le aperture diplomatiche, tuttavia, si scontrano con il muro di sfiducia costruito dalle continue violazioni e dalle dichiarazioni contrastanti. Finché Mosca continuerà a posticipare i propri impegni e a negare la responsabilità del conflitto, osserva Kiev, parlare di pace rischia di diventare solo un altro strumento di propaganda.