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Sei giorni al pronto soccorso, protesta e viene identificato dalla polizia

Pubblicato: 27/05/2025 09:48

Francesco Migliorelli ha atteso sei giorni nel pronto soccorso di Macerata in attesa di un ricovero. Alla fine ha deciso di protestare pacificamente mostrando un piccolo cartello scritto a mano: “Mentre gli operatori del pronto soccorso si fanno un mazzo così, sono al sesto giorno di sosta, dai al settimo giorno. Perché l’Ast non ha posti in reparto?”. Una frase semplice, che ha attirato però l’attenzione del personale sanitario. Poco dopo, è intervenuta la polizia, che ha identificato l’uomo.

Il fatto è avvenuto una settimana fa, ma è emerso solo nelle ultime ore. La questura ha confermato l’intervento degli agenti, chiamati direttamente dal personale dell’ospedale. Secondo quanto riferito, al momento dell’arrivo degli agenti Migliorelli – ex sindacalista della Fisac Cgil – non aveva più con sé il cartello. Il controllo si è concluso senza denunce, ma l’episodio ha sollevato numerose polemiche.

Il motivo della protesta risiedeva nella saturazione dei reparti. Migliorelli era stato portato al pronto soccorso per un malore e, dopo i primi accertamenti, i medici avevano disposto il ricovero. Ma per giorni non si è liberato alcun posto letto. Dopo quasi una settimana in barella, l’uomo ha deciso di manifestare la propria frustrazione in modo civile, con un cartello scritto a penna.

Ora la vicenda approda in Parlamento. I deputati marchigiani del Partito Democratico, Irene Manzi e Augusto Curti, hanno annunciato un’interrogazione parlamentare firmata anche da Matteo Mauri, per chiedere chiarezza: “È grave che un paziente, in attesa da giorni, sia stato identificato per una protesta pacifica e rispettosa”, dichiarano in una nota.

“Quel paziente aveva diritto a un posto letto, e il suo gesto era solidale anche con chi lavora nel pronto soccorso, sotto pressione da mesi”, aggiungono i parlamentari. “Non è certo colpa dei cittadini se il sistema sanitario è in difficoltà. Per questo chiediamo ai ministri Piantedosi (Interno) e Schillaci (Salute) di chiarire quanto accaduto”.

Nel frattempo, Migliorelli è stato infine ricoverato. Ma il caso resta emblematico delle criticità che affliggono molti ospedali italiani, dove i tempi di attesa nei pronto soccorso possono durare giorni. E dove, a volte, anche una protesta silenziosa può diventare un caso politico.

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