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Giuseppe Marra trovato morto in casa a Bologna, la moglie è stata fermata per omicidio aggravato

Pubblicato: 28/05/2025 09:18

È stata fermata nella notte Lorenza Scarpante, la moglie di Giuseppe Marra, il 59enne trovato morto nella mattinata di martedì 27 maggio nel suo appartamento in via Zanolini, a Bologna. L’uomo presentava diverse ferite alla testa e si trovava a terra, riverso a pancia in giù, al terzo piano di una palazzina. L’allarme era stato lanciato dalla stessa donna, che era uscita in strada chiedendo aiuto con i vestiti coperti di sangue.

Il fermo è stato disposto dalla procura di Bologna, su richiesta della pm Manuela Cavallo, a seguito delle indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia Bologna Centro. Lorenza Scarpante, 57 anni, è indagata per omicidio aggravato. Difesa dall’avvocata Cristiana Soverini, è stata condotta in carcere e messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

“È sotto choc, ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero e respinge ogni accusa,” ha dichiarato la legale della donna. “Ha cercato di collaborare, vuole chiarire la sua posizione.” La Scarpante era stata inizialmente accompagnata in ospedale per accertamenti dopo essere apparsa in evidente stato confusionale al momento dei soccorsi.

Secondo la sua versione, l’uomo sarebbe “caduto”. È quanto riferito anche da un testimone che ha udito la donna gridare in strada: “È caduto, chiamate qualcuno!”. Tuttavia, i rilievi compiuti sul corpo dalla medicina legale smentirebbero questa ipotesi, facendo propendere per un’aggressione avvenuta ore prima rispetto alla chiamata al 112, avvenuta intorno alle 10:30.

Le indagini sul luogo del delitto sono durate ore. I carabinieri della Scientifica non hanno trovato segni di effrazione né elementi che indichino un tentativo di furto. L’arma con cui l’uomo sarebbe stato colpito non è stata ancora ritrovata. In casa sono state trovate anche sostanze stupefacenti, ora al vaglio degli inquirenti. Nessun precedente penale o debiti noti a carico della vittima.

La coppia, originaria di Aosta, si era trasferita a Bologna nel 2021, dopo la chiusura di un pub che gestivano. Da allora avevano avviato un’attività di cannabis legale in via Indipendenza. I due hanno due figli: uno era fuori città al momento dell’accaduto ed è stato subito contattato dagli investigatori; l’altro risiede in Piemonte.

Alcuni vicini di casa, ascoltati dagli inquirenti, hanno riferito di litigi frequenti tra i due, anche se negli ultimi tempi la crisi sembrava essersi placata. Qualcuno ha detto di aver sentito un tonfo nella notte tra lunedì e martedì, un dettaglio che potrebbe rivelarsi cruciale per chiarire la dinamica dell’omicidio.

In casa, al momento del delitto, c’era anche il gatto di famiglia, che è stato portato via e affidato a un rifugio. L’inchiesta prosegue, mentre si attende l’autopsia per stabilire con esattezza le cause e l’orario della morte. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, ma la posizione della moglie resta al momento gravemente compromessa.

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