
Diciotto anni dopo il brutale omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nella villetta di Garlasco nell’agosto 2007, emergono elementi che potrebbero riaprire uno dei casi di cronaca nera più discussi in Italia. Una nuova pista investigativa collega la tragedia al Santuario della Madonna della Bozzola, luogo di culto situato a pochi chilometri dalla scena del crimine.
A lanciare l’ipotesi è stata una recente puntata della trasmissione “Chi l’ha visto?”, che ha diffuso l’audio di una telefonata con un uomo oggi latitante. Secondo il testimone, Chiara avrebbe scoperto un giro di abusi sessuali legati al Santuario e avrebbe minacciato di parlarne. «Aveva detto che avrebbe raccontato tutto, da lì è partito tutto», ha dichiarato l’uomo in fuga.

Il Santuario della Bozzola era già finito sotto i riflettori nel 2014, quando un’operazione dei carabinieri di Vigevano portò alla luce un presunto tentativo di estorsione sessuale ai danni di don Gregorio Vitali, allora rettore del luogo sacro e noto esorcista. Due cittadini rumeni furono arrestati mentre cercavano di ottenere 250mila euro in cambio del silenzio su una registrazione compromettente. Nelle indagini emersero anche filmati girati, secondo le testimonianze, nella stanza del sacerdote con alcuni giovani.

Il nome di don Gregorio comparve anche nei giorni successivi al delitto Poggi: durante una funzione religiosa, il sacerdote si rivolse pubblicamente all’assassino con parole insolite per un pulpito: «Che si penta». Anni dopo, coinvolto nelle indagini sul presunto ricatto, ammise un solo episodio definendolo «un momento di debolezza». Da allora, gli fu vietato di celebrare messa in pubblico.
Secondo l’avvocato Roberto Grittini, che ha parlato alla trasmissione Rai, la denuncia contro don Gregorio prese avvio da una confidenza fatta ai carabinieri durante un’indagine per rapina. Un dettaglio che alimenta il sospetto di una rete più ampia, fatta di silenzi, relazioni pericolose e segreti celati dietro le mura del santuario.
A riaccendere l’interesse è anche Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, figura emersa nel nuovo filone investigativo. Lovati non esclude l’ipotesi più inquietante: Chiara Poggi sarebbe stata vittima di un omicidio su commissione, uccisa da un sicario per impedirle di parlare. Una versione che, se dimostrata, riscriverebbe in modo drammatico le basi dell’intera vicenda.