
“Sta là dentro mia figlia, vero? A 14 anni devo vederla così?”. È notte fonda ad Afragola quando la voce disperata di una madre rompe il silenzio che avvolge l’area del campo sportivo Moccia. Martina Carbonaro non c’è più. La voce del quartiere si fa certezza, anche se nessuno vuole crederci. Ma il dolore dei genitori è più forte di qualsiasi conferma ufficiale: squarcia la notte, mentre fuori dall’ex stadio cresce l’attesa, mista a speranza e sgomento.
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“Mia figlia era bella come il sole, questo lo puoi scrivere”, ripete Fiorenza, la madre della 14enne scomparsa lo scorso 26 maggio. Intorno a lei si raccolgono amici, parenti, ma anche sconosciuti. Tutti con lo stesso desiderio: che si tratti di un errore, di uno scambio, di un terribile fraintendimento. Ma gli inquirenti entrano ed escono dalla casa abbandonata del custode con volti sempre più tesi, e con il passare delle ore, quella speranza si affievolisce.
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Quando arriva la conferma, non c’è bisogno di parole: le urla della madre spezzano l’alba. “Voglio giustizia”, grida più volte, in una preghiera straziante e continua, mentre chiede, senza sosta, di poter vedere sua figlia. Resterà lì fino al mattino, immobile, piantata come una croce davanti a quel luogo da cui Martina non uscirà viva.
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“Figlia mia, chi ti ha fatto del male la pagherà. Vola in alto“. Devastata dal dolore, dopo una notte disperata alla ricerca della figlia trovata senza vita in un casolare abbandonato, la madre di Martina Carbonaro, Fiorenza, chiede giustizia. Il messaggio pubblicato sui social è la carezza alla ragazzina di 14 anni, poco più di una bambina, uccisa in maniera cruenta dall’ex fidanzato di 4 anni più grande.

I due si erano lasciati da due settimane. Martina voleva troncare la relazione per sempre ma non è riuscita a salvarsi dalla violenza dell’ex fermato per omicidio volontario: è stata colpita più volte con un masso, senza pietà. Scomparsa l’altro ieri ad Afragola, il corpo senza vita è stato trovato questa notte in un casolare diroccato adiacente allo stadio Moccia. Nascosto in un armadio e coperto di detriti.
“I miei vicini dicevano che era uno bravo. A sapere che poi si è rivelato un mostro“. Con gli occhi gonfi di lacrime la mamma di Martina parla dell’ex fidanzato della figlia fermato per averla uccisa. E non si capacita perché “anche quando erano in corso le ricerche è stato a casa mia”.

“Ho sentito mia figlia l’ultima volta alle 20,15 di lunedì. Le ho detto quando sarebbe tornata per la cena. Poi più nulla”, ricostruisce ancora la mamma, parlando delle ultime ore di vita di Martina. A quanto pare il ragazzo un paio di settimane fa le aveva tirato uno schiaffo: “Il le dissi di lasciarlo”. La donna riferisce che al momento non è stato ritrovato lo smartphone della ragazza, grazie al quale sarà possibile ricostruire gli spostamenti della vittima e del suo ex.
“Quando l’ho sentita per l’ultima volta ho percepito che era alterata. Forse lui era presente”, prosegue. Martina era iscritta al primo anno dell’istituto alberghiero e sognava di diventare una chef stellata. “Ho saputo che è stata messa in un sacco di spazzatura, ma come si fa?”, dice ancora disperata la donna.