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Martina Carbonaro trovata morta ad Afragola: l’ex fidanzato confessa l’omicidio

Pubblicato: 28/05/2025 12:40

Ha confessato dopo essere stato interrogato per ore in caserma, l’ex fidanzato di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola, comune dell’hinterland napoletano, scomparsa nel pomeriggio di lunedì 26 maggio. Dopo ore di ricerche febbrili, il corpo della ragazza stato ritrovato senza vita poco dopo l’una di notte del 28 maggio, in un edificio abbandonato accanto all’ex campo sportivo Moccia, nel cuore della città. Stando alle prime ricostruzioni, l’ex fidanzato l’avrebbe uccisa perché incapace di accettare le fine della loro storia. Martina aveva infatti deciso di lasciarlo e lui non si era rassegnato.
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Al momento del ritrovamento, il corpo della ragazza era coperto da un materasso che le era stato appoggiato sopra. A scoprire il cadavere sono stati i carabinieri, che avevano concentrato le operazioni proprio in quella zona nelle ore precedenti. L’ex fidanzato Alessio Tucci, 19 anni, è in caserma dove ha iniziato le prime ammissioni sul femminicidio. L’arma del delitto sarebbe un masso, con il quale il ragazzo avrebbe colpito più volte Martina alla testa.

Martina Carbonaro e Alessio Tucci stavano insieme da tempo, nonostante la giovane età di lei. Una relazione che, almeno in apparenza, sembrava segnata dalla spensieratezza tipica dell’adolescenza. Sui social, in particolare su Facebook, la ragazza aveva l’abitudine di condividere una raccolta di foto ogni mese, accompagnata da un “voto” simbolico al periodo appena trascorso.

Una volta sottoposto alla visione del video, Tucci è crollato e ha messo gli addebiti. «Era provato – riferisce l’avvocato Mario Mangazzo, che lo difende – Ha riferito di aver commesso l’omicidio in un momento di rabbia, per gelosia». Una storia finita, quella con Martina, che il giovane non voleva che finisse. I due ragazzi erano lì per chiarirsi, per parlare ancora una volta della loro relazione. Martina in quella casupola diroccata sarebbe entrata di sua spontanea volontà. Poi la lite, al culmine della quale Alessio avrebbe preso una pietra e avrebbe colpito a morte la quattordicenne.

Le indagini si sono concentrate fin da subito sull’ambiente vicino alla giovane. Tra le prime persone ascoltate dagli investigatori c’era stato proprio l’ex fidanzatino della ragazza, un giovane poco più grande di lei. Era stato interrogato a lungo in caserma, alla presenza del pubblico ministero della Procura di Napoli Nord, e aveva inizialmente negato un suo coinvolgimento: poi, dopo un lungo interrogatorio, è crollato e ha ammesso tutto.

A quel punto si sarebbe allontanato dirigendosi verso casa, ad Afragola, dove abita insieme ai genitori e fratelli. Il padre muratore, la madre casalinga. Lui, incensurato, lavora saltuariamente insieme al padre. È questo il profilo di Alessio. La procura anche in base alle risultanze investigative ha optato per emettere un provvedimento di fermo e il ragazzo a breve sarà portato nel carcere di Poggioreale.

La scomparsa era stata segnalata dai genitori nella tarda serata di lunedì, quando la ragazza non era rientrata a casa. Secondo quanto ricostruito, Martina sarebbe uscita nel pomeriggio dicendo che avrebbe incontrato delle amiche per un gelato. Da quel momento, di lei si erano perse completamente le tracce. Il giorno seguente, la Procura aveva aperto un fascicolo d’inchiesta per minore scomparso e avviato ricerche coordinate con Prefettura e forze dell’ordine.


Le attenzioni si sono concentrate quasi subito nell’area dell’ex stadio Moccia, un impianto ormai in disuso ma che da anni rappresenta un punto nevralgico e simbolico per la comunità afragolese. Nel pomeriggio di martedì, l’arrivo di decine di militari sul posto non era passato inosservato. Con il passare delle ore, l’area è stata transennata e ha iniziato a raccogliere decine di curiosi. Gli agenti hanno proseguito le ricerche fino a notte inoltrata.

Il ritrovamento del cadavere è avvenuto nella struttura adiacente al campo, ridotta a rudere, ma ancora accessibile. A individuarlo sono stati i carabinieri delle compagnie di Casoria e Castello di Cisterna, impegnati da ore sul campo. L’immobile era stato passato al setaccio proprio perché ritenuto un luogo potenzialmente utile alle indagini. Nella notte, la zona è stata completamente isolata per permettere le operazioni di rilievo.

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