
Macabro ritrovamento a Fiumicino, dove nella serata di martedì è stato recuperato il corpo senza vita di una donna nelle acque del Tevere. Il cadavere è stato individuato nella zona dell’Isola Sacra, nei pressi di Capo due Rami, il punto in cui il fiume si biforca prima di sfociare nel mare. L’area, rurale e poco frequentata, è nota per la presenza di cantieri nautici e fitte vegetazioni che costeggiano il fiume.
A dare l’allarme è stato un passante che intorno alle 21 stava camminando lungo via Palgrande, sulle sponde del fiume. L’uomo ha notato il corpo incastrato tra i cespugli e ha immediatamente chiamato il 112. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Roma, che ora stanno conducendo le indagini per chiarire le circostanze del decesso.
Il corpo, secondo le prime osservazioni, appartiene con tutta probabilità a una donna di origine africana, sulla base della carnagione scura. Tuttavia, l’identificazione è complicata dallo stato del cadavere: il corpo è in avanzato stato di decomposizione, segno che la donna sarebbe rimasta in acqua per diversi giorni prima di riaffiorare.

La salma era priva di documenti e non ci sono segni evidenti che possano indicare la causa della morte. È stato disposto il trasferimento all’istituto di medicina legale del Verano, a Roma, dove verranno eseguiti esami più approfonditi. In particolare, si procederà con l’analisi delle impronte digitali per tentare un’identificazione.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, non si esclude il suicidio, anche se al momento nessuna pista può essere considerata definitiva. Gli investigatori stanno cercando di verificare se la donna fosse scomparsa da Roma e se sia stata segnalata nei giorni precedenti.
Le indagini proseguono con il massimo riserbo. Intanto, i carabinieri stanno anche controllando eventuali denunce di scomparsa compatibili con il profilo della donna trovata. Il mistero sul suo nome e sulle circostanze della morte resta, per ora, senza risposte.