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Chiara Poggi, il dettaglio sul corpo rivelato dalla madre

Pubblicato: 29/05/2025 17:13

Nell’intricato caso di Garlasco, un particolare inatteso riemerge, gettando nuova luce su vecchie questioni. Al centro delle recenti discussioni c’è il Santuario della Madonna della Bozzola, un luogo che già figurava nei documenti processuali del caso. Qui, Chiara Poggi e Alberto Stasi avrebbero partecipato alla festa di primavera nell’aprile 2007. La madre di Chiara, Rita Preda, ha rivelato un dettaglio cruciale che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Rita Preda ha raccontato che, al rientro dal santuario, Chiara aveva “una lieve abrasione alla caviglia“. Questo dettaglio è stato discusso in tribunale, poiché la difesa lo usava per giustificare il DNA di Chiara sui pedali della bicicletta di Stasi. Tuttavia, l’accusa ha sostenuto che i pedali erano stati sostituiti e che la bicicletta nera non fosse mai stata sequestrata, influenzando la condanna di Stasi.

Un santuario avvolto nel mistero

Il Santuario non è solo un luogo di culto. Nel 2014, il rettore Don Gregorio Vitali è stato al centro di uno scandalo sessuale, con voci che parlano di incontri segreti già dal 2006. Un sacerdote della Diocesi di Vigevano ha denunciato che un amico di Vitali riceveva denaro per prestazioni sessuali. Tuttavia, queste rivelazioni non portarono a provvedimenti concreti, alimentando le controversie attorno al caso Poggi.

Nonostante le accuse, il silenzio ha avvolto la vicenda. “Parlo solo di cose serie, non dell’attività onirica delle persone,” afferma Don Fabio Bonacossa, minimizzando le voci sul Santuario. Intanto, l’attenzione è tutta su un dettaglio rivelato dalla madre di Chiara Poggi.

Nuove scoperte nell’era digitale

Le indagini hanno coinvolto anche l’attività informatica di Chiara. L’ingegner Roberto Porta ha individuato “accessi ripetuti e devastanti” ai computer di Chiara fino al 28 agosto 2007. Un file in particolare, “Abusati500.doc”, creato l’8 giugno e modificato pochi giorni dopo, conteneva un articolo di Concita De Gregorio e racconti di abusi sessuali da parte di preti americani. Questo documento, insieme a immagini del Santuario, è stato trovato su una chiavetta USB.

L’origine di questi download resta inspiegabile, suscitando domande sul contesto in cui Chiara operava. Le indagini proseguono, promettendo di portare alla luce nuovi elementi in uno dei casi più complessi e dibattuti degli ultimi anni.

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