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Farine di insetti, allarme del Times: “Non è come sembrava”. La rivelazione choc e retromarcia immediata

Pubblicato: 29/05/2025 07:14
farine di insetti

Farine di insetti, contrordine: non sono così sostenibili come si credeva. O almeno come volevano far credere quelli che le hanno spinte così tanto. Negli ultimi anni, infatti, questo prodotto è stato presentato come una delle soluzioni più promettenti nel panorama delle proteine alternative sostenibili. Tuttavia, un nuovo studio commissionato dal governo britannico solleva forti dubbi sul reale impatto ambientale di questo alimento innovativo. Secondo quanto riportato da The Times, l’allarme è chiaro: “Fermate l’hamburger di insetti. Mangiare insetti fa male al clima“. La ricerca commissionata dal Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali del Regno Unito (Defra) e condotta dalla società di consulenza Ricardo ha infatti messo sotto la lente la produzione di farina ottenuta da larve di mosca soldato nera (Hermetia illucens). I risultati? Sorprendenti e preoccupanti: l’impatto climatico della farina di insetti sarebbe fino a sei volte superiore a quello della soia e quasi doppio rispetto a quello del pesce, anche quando le larve vengono alimentate con scarti alimentari.
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Se si usano mangimi commerciali, l’impatto cresce fino a 14 volte

Il motivo principale è legato ai processi ad alta intensità energetica necessari per trasformare le larve in farina proteica: trasporto refrigerato, sterilizzazione ed essiccazione sono fasi particolarmente impattanti dal punto di vista delle emissioni. La situazione peggiora ulteriormente quando, al posto degli scarti alimentari, si utilizzano mangimi convenzionali per l’allevamento degli insetti. In questi casi, l’impronta ecologica può arrivare fino a 14 volte quella della soia, rendendo di fatto insostenibile questa fonte di proteine sotto il profilo ambientale. Sebbene la produzione di insetti resti meno impattante rispetto a carne bovina o suina, non ci sarebbero motivazioni sufficienti per promuoverne l’uso su larga scala, se non per specifiche preferenze alimentari dei consumatori.

Farine di insetti: non ancora la soluzione ai problemi ambientali globali

Oltre ai problemi ambientali, le farine di insetti presentano anche criticità economiche e culturali. Il costo di produzione è ancora elevato, rendendola un prodotto di nicchia e non competitivo rispetto a fonti proteiche tradizionali. Inoltre, nei Paesi occidentali permangono barriere culturali legate alla repulsione verso il consumo di insetti, rallentando la diffusione di questo tipo di novel food. Come spiega il rapporto, nonostante alcuni vantaggi teorici – come l’efficienza nell’uso delle risorse e il potenziale nella gestione dei rifiuti – la farina di insetti non può ancora essere considerata una risposta definitiva alle sfide ambientali.

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