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“Ho finito la pazienza e il tempo”: Bianca Balti, il drammatico sfogo

Pubblicato: 29/05/2025 15:45

La lotta contro il cancro non si ferma mai. Non si ferma nei momenti di cura, né in quelli di apparente tranquillità. Non si ferma nemmeno quando la malattia sembra rallentare. Ogni paziente oncologico affronta ostacoli, cure, visite, effetti collaterali. Ma in alcuni casi la vera battaglia si combatte contro il sistema.
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In molte situazioni, il problema non riguarda solo la diagnosi o il trattamento. Le difficoltà spesso colpiscono anche la parte più concreta: i farmaci, i tempi, le attese. Alcune persone restano senza medicinali per giorni. Altre si ritrovano a rincorrere autorizzazioni, burocrazia, call center.
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Il dolore cresce quando la speranza dipende da una pillola. E quella pillola non arriva. In quel momento nasce la rabbia, la frustrazione, il senso di abbandono. E non importa quanto uno sia famoso o sconosciuto. Il tumore non fa distinzioni.

Lo sfogo di Bianca Balti sui social

La modella Bianca Balti ha denunciato la sua situazione in una storia su Instagram. Non ha usato giri di parole. Ha parlato chiaro: “Di solito non lo faccio, ma ho finito la pazienza e il tempo”. La frase ha aperto un messaggio diretto alle aziende coinvolte nella fornitura dei suoi farmaci salvavita.

Balti si è rivolta a due realtà americane, Cvs Pharmacy e Healthy California, chiedendo loro di agire subito. Ha scritto: “Sono una paziente oncologica. I farmaci che sto aspettando non sono facoltativi, mi salvano la vita”. Poi ha aggiunto che deve viaggiare per lavoro, ma senza quei medicinali non può farlo in sicurezza.

La top model ha raccontato di aver passato ore al telefono. Ha cercato soluzioni. Ha chiesto aiuto. Nessuno ha dato una risposta chiara. “Nessuno si assume la responsabilità. Nessuno se ne occupa”, ha denunciato ancora via social. “State fallendo proprio quando c’è più bisogno di voi. Ed è inaccettabile”.

Bianca Balti ha subito un intervento chirurgico nel settembre 2024. Ha affrontato diversi cicli di chemioterapia. Di recente, ha raccontato che il suo tumore ovarico sembra essere in remissione. Ma la cura continua. E senza medicinali, ogni giorno diventa più difficile.

La reazione della politica

Alle sue parole ha risposto la deputata Simona Loizzo, della Lega. Loizzo è anche presidente dell’Intergruppo parlamentare dedicato alle terapie oncologiche innovative. Ha dichiarato: “Parole che condividiamo. Sposo pienamente questa causa che ritengo di assoluto buonsenso”.

La deputata ha ricordato le interrogazioni già presentate in Parlamento. Ha parlato di ritardi e mancanze. Ha citato la recente battaglia per ottenere l’accesso gratuito a farmaci combinati per alcune forme tumorali. Ma ha anche detto che qualcosa si sta muovendo.

Loizzo ha spiegato che, grazie a interventi politici, alcuni farmaci come Enhertu e Trodelvy oggi sono disponibili. Non lo erano fino a poco tempo fa. Ma ha anche chiarito che non basta. Serve un sistema che garantisca l’accesso rapido ai medicinali per chi ne ha bisogno urgente.

Per questo motivo è stata depositata una proposta di legge. L’obiettivo è introdurre il fast track anche in Italia. Una corsia preferenziale per velocizzare l’approvazione e la distribuzione di farmaci essenziali. Un meccanismo pensato per pazienti in condizioni gravi.

Serve una svolta concreta

Bianca Balti ha messo la sua voce al servizio di chi non può parlare. “La mia è la storia di tanti pazienti”, ha detto. E ha ragione. Ogni giorno migliaia di persone cercano medicine che non arrivano. Ogni giorno un paziente resta in attesa. E ogni attesa può diventare pericolosa.

La rapidità con cui un farmaco arriva a un paziente può decidere la differenza tra la vita e la morte. Lo ripete anche Loizzo. “Nessun paziente può essere sacrificato”, ha concluso. E quella frase ora pesa come un monito. La politica ha il dovere di ascoltare e agire.

I malati oncologici hanno bisogno di certezze. Non di attese. Non di burocrazia. Non di rimpalli tra aziende e istituzioni. Bianca Balti ha fatto la sua parte. Ora tocca alle autorità sanitarie, al governo, a chi può cambiare le regole. Il tempo non aspetta.

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Ultimo Aggiornamento: 29/05/2025 16:37

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