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Sinner sul velluto: batte nettamente Richard Gasquet e vola al terzo turno

Pubblicato: 29/05/2025 16:17

Jannik Sinner è sceso in campo per il secondo turno del Roland Garros in uno stadio gremito. Per vedere lui, certo, ma anche per salutare l’ultima apparizione su questi campi di un mito del tennis francese: Richard Gasquet, 39 anni e 16 titoli ATP. Forse meno di quanti ne avrebbe meritati il suo grande talento, in ogni caso vette di una carriera di spessore.

Davanti a un pubblico che lo sosteneva con passione, il “vecchio leone” del tennis transalpino ha cominciato bene la partita, e ha cercato di contrastare un rivale che non solo è molto più giovane, ma è anche il numero uno del mondo. E tira a una velocità pazzesca. Ecco, una delle cose più appariscenti di questo scontro generazionale è proprio come nel tennis di oggi la palla viaggi come un missile, rispetto a qualche anno fa.

Lotta nel primo set, poi Sinner prende il largo

Gasquet, alla sua ventiduesima partecipazione nello Slam di casa, ha tenuto botta, vinto il suo primo game di servizio, non si è scomposto quando nonostante tutto Jannik si è portato sul 4-1. Da una parte, un rullo compressore che non lascia scampo. Dall’altra, un artista della racchetta di un tennis che fu. Più lento e raffinato, come lo era quello dei McEnroe, dei Borg e dei Connors di qualche generazione fa.

Con le sue pennellate, Gasquet è riuscito a irretire Sinner e lo ha costretto a scambiare senza offrirgli palle facili a cui appoggiarsi. Arrivato sul 5-3 e servizio dell’italiano, il vecchio campione ha dato il meglio di sé: risposta profonde, variazioni, anche qualche bella accelerazione. Jannik forse non se l’aspettava e si è trovato 15-40, e dopo aver recuperato ha concesso un’ulteriore palla break ai vantaggi.

Le “randellate” di Jannik

Ma quando arrivano le svolte decisive il nostro campione è una macchina da guerra: mette il pilota automatico e non sbaglia più. Con un bel servizio e le consuete randellate, l’azzurro ha rimesso le cose a posto chiudendo il set sul 6-3. Da qui l’altoatesino è salito in cattedra, mentre Gasquet dopo aver opposto resistenza nel secondo det si è arreso alla differenza di valori in campo: risultato, un 6-0 che non necessita di spiegazioni.

Approfondendo il lato tecnico di una partita senza storia, va presa come un ottimo auspicio la percentuale di prime servite da Jannik. il 79%, un dato molto positivo. Altro elemento interessante, il nostro campione ha effettuato alcune palle corte molto precise: una soluzione che, soprattutto sulla terra rossa, può portare molti punti nelle sfide decisive.

Omaggio al vecchio campione

All’inizio del terzo set Jannik ha rallentato un po’, forse per preservare il fisico, forse per rispetto nei confronti di un avversario che, comunque, ha continuato a giocare sempre un bel tennis. E quando è riuscito a tenere il secondo servizio consecutivo e a portarsi sul 2-1, Gasquet ha fatto un gesto di esultanza verso il pubblico.

Il tennista francese ci tiene a lasciare con onore il Roland Garros e riesce a reggere fino al 4-4. Lì Jannik decide di aver voglia di andare a farsi una doccia e a riposare e chiude di forza: 6-3, 6-0, 6-4. Ma alla fine l’applauso più forte è, giustamente, per il vecchio campione che si congeda dal suo pubblico. Grazie di tutto, Richard.

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