Vai al contenuto

Liverpool, chi è l’uomo che ha falciato con l’auto i tifosi: ex militare e padre di tre figli

Pubblicato: 30/05/2025 10:22
Liverpool falciato auto tifosi

Liverpool, lunedì 26 maggio. Quella che doveva essere una giornata di festa per la vittoria del campionato da parte dei “Reds” si è trasformata in una scena di caos e paura. Un’auto ha travolto decine di persone durante la parata celebrativa, lasciando dietro di sé un bilancio pesante: 79 feriti, di cui nove bambini, e sette persone ancora ricoverate in gravi condizioni.
Leggi anche: Tifoso del Liverpool travolto da un’automobile: muore sul colpo

Il responsabile dell’incidente è Paul Doyle, 53 anni, originario di Derby, ex militare della Marina britannica, noto per le sue competenze in ambito digitale. Attualmente imprenditore e padre di tre adolescenti, Doyle era descritto dai vicini come “una brava persona”, qualcuno per cui “tutto questo è impossibile”. Eppure, secondo la polizia e le ricostruzioni dei tabloid britannici, è stato proprio lui a scatenare l’inferno nel cuore di Liverpool.

Una scorciatoia nel caos: la ricostruzione dell’accaduto

Le indagini hanno chiarito alcuni punti fondamentali. Quel pomeriggio, Doyle si trovava alla guida della sua auto nera, presumibilmente per riaccompagnare un amico a casa. I test tossicologici hanno confermato che era sotto l’effetto di alcol e droghe, circostanza che ha sicuramente influito sul suo stato mentale e sulla sua lucidità.

Attorno alle ore 18, nel tentativo di evitare il traffico congestionato dalla parata, Doyle avrebbe deciso di seguire un’ambulanza, sperando di trovare una via di uscita. Ma la manovra si è rivelata fatale: l’uomo si è ritrovato immerso nella folla, bloccato tra migliaia di tifosi in festa.

A quel punto, la situazione è degenerata. Alcuni presenti, vedendo l’auto non autorizzata, hanno iniziato a colpire la vettura, spinti dall’irritazione e dalla preoccupazione per la sicurezza. Calci e pugni hanno ammaccato la carrozzeria, mentre Doyle, in evidente stato confusionale, avrebbe avuto una crisi di panico. Secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, l’uomo avrebbe tentato di fuggire, accelerando improvvisamente e travolgendo chiunque si trovasse davanti.

La folla inferocita e l’arresto

Dopo alcuni istanti di terrore, Doyle è stato fermato dalla polizia, intervenuta per bloccarlo e proteggerlo dalla folla, pronta a un possibile linciaggio. Le forze dell’ordine sono intervenute con decisione per impedire ulteriori conseguenze. Nel frattempo, sul luogo dell’incidente sono accorse decine di ambulanze e soccorritori.

Per evitare che si diffondessero teorie infondate, le autorità hanno sottolineato sin da subito l’identità dell’uomo: bianco e britannico, un’informazione resa pubblica per prevenire ondate di disinformazione e tensioni sociali, come già avvenuto durante i disordini della scorsa estate a Southport.

Le accuse e il processo

Ieri, giovedì 29 maggio, Paul Doyle è stato formalmente incriminato con accuse pesantissime: guida pericolosa, guida in stato di ebbrezza e lesioni gravi e intenzionali. Oggi, venerdì 30 maggio, l’uomo è atteso davanti al tribunale di Liverpool per la prima udienza del processo.

Gli avvocati difensori non hanno ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, mentre la comunità di Derby, da cui proviene l’imputato, resta attonita. I vicini continuano a definirlo “un uomo gentile”, incapace di una simile violenza. Ma le immagini e i numeri parlano chiaro: decine di tifosi feriti, tra cui minori, e una città sconvolta da un evento tanto assurdo quanto drammatico.

Una tragedia che segna una festa

La giornata che avrebbe dovuto celebrare una vittoria sportiva storica si è conclusa in tragedia. La città di Liverpool, ferita ma non piegata, si interroga ora su come sia stato possibile che una simile dinamica si verificasse in un contesto altamente sorvegliato. Intanto, le autorità locali hanno avviato una revisione dei protocolli di sicurezza per gli eventi pubblici di massa.

Nel frattempo, i riflettori restano puntati su Paul Doyle, l’uomo “impossibile”, che per qualche ragione ha trasformato un pomeriggio di festa in un incubo collettivo.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 30/05/2025 10:36

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure