
Enrico Mentana, volto storico del giornalismo televisivo italiano e attuale direttore del Tg La7, ha deciso di disattivare la possibilità di commentare i suoi post sui social. Una scelta drastica, maturata a seguito di una lunga scia di minacce e commenti violenti che avevano preso di mira i suoi spazi digitali.
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La decisione è stata comunicata direttamente dallo stesso giornalista, che ha precisato come il blocco dei commenti sia avvenuto “su suggerimento di Meta”. “Mi si consiglia per ovvie ragioni – spiega Mentana – di disattivare i commenti”. Parole che lasciano intendere un livello di ostilità tale da richiedere l’intervento o almeno la raccomandazione di una delle principali piattaforme social del mondo.

“Minacce e contenuti gravissimi” dietro la scelta
La misura è stata motivata da contenuti gravissimi, che non sarebbero più tollerabili in un contesto pubblico e civile. Non è la prima volta che Mentana denuncia la presenza aggressiva degli haters sulle sue pagine, ma questa volta l’allarme ha raggiunto livelli tali da renderlo costretto a limitare l’interazione con i suoi follower.
Il giornalista ha voluto però chiarire che non si tratta di un provvedimento contro tutti gli utenti: “Mi dispiace per le tante persone perbene e appassionate. Ecco perché (con buona pace degli scalmanati) non ci sono più i commenti”.
Un messaggio che separa nettamente il pubblico di chi segue i suoi post con interesse e rispetto da quella minoranza rumorosa che, con toni violenti e provocatori, ha compromesso la possibilità di un confronto sereno.

Il ringraziamento ai follower corretti
Nonostante la chiusura dei commenti, Mentana non ha mancato di rivolgere un pensiero riconoscente ai suoi sostenitori: “Grazie soprattutto alle decine di migliaia che avevano apprezzato, con il like, nonostante la contraerea degli haters”.
Un ringraziamento che conferma quanto l’interazione positiva sia ancora ben presente, anche in un clima teso come quello che spesso caratterizza i social.
Con questa scelta, Mentana traccia un confine chiaro tra libertà di espressione e abuso verbale, riaffermando la necessità di proteggere i propri spazi online da una comunicazione tossica e potenzialmente pericolosa.
Un segnale che interroga il mondo dell’informazione
La decisione del direttore del Tg La7 pone interrogativi anche più ampi: qual è oggi il confine tra dibattito pubblico e violenza digitale? E quanto possono i giornalisti – specie quelli più esposti – tutelarsi senza rinunciare al confronto con i lettori?
Il caso Mentana, in questo senso, è emblematico. La chiusura dei commenti rappresenta una sconfitta per il dialogo, ma al contempo una necessaria autodifesa. Un gesto che, pur doloroso, rilancia il tema della responsabilità sui social, sia da parte di chi scrive sia di chi commenta.