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“Morta per colpa vostra”. Martina uccisa dall’ex a 14 anni: spuntano gli insulti choc contro la famiglia

Pubblicato: 30/05/2025 21:43

«La verità è che l’hanno ammazzata i genitori, ignoranti», «voi siete dei terroni… siete delle bestie… in Italia gli ignoranti non dovrebbero fare i figli… i cani sono meglio di voi». Queste frasi, gravemente offensive, sono contenute in un video pubblicato su TikTok, oggetto di una denuncia per diffamazione sporta nel tardo pomeriggio di venerdì 30 maggio da Marcello Carbonaro, padre di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa brutalmente dall’ex fidanzato ad Afragola. Accompagnato dal suo avvocato Sergio Pisani, l’uomo ha chiesto l’intervento dei carabinieri, indignato per il contenuto di quel filmato che attribuisce la responsabilità della tragedia a lui e alla moglie, con toni carichi di odio e disprezzo.

È stata una giornata lunga e intensa per Marcello Carbonaro ed Enza Cossentino, genitori di Martina, cominciata con incontri istituzionali e conclusasi con una commovente veglia davanti alla scuola della figlia, che sognava di diventare «una chef stellata». Se da un lato hanno ricevuto abbracci, parole di solidarietà e vicinanza, dall’altro non possono ignorare il dolore per le insinuazioni circolate online. «Sono state dette tante cattiverie – ha detto la madre – hanno scritto che ho reagito con indifferenza. Ma se non mi fossi mostrata forte, saremmo crollati tutti».

Una forza apparente, che nasconde un dolore immenso. Lo ha confermato anche il prefetto di Napoli, Michele di Bari, dopo l’incontro con la famiglia: «Non ci sono parole per descrivere lo stato d’animo di chi ha perso una figlia in questo modo». All’incontro, tenutosi nel Comune di Afragola, erano presenti anche il sindaco Antonio Pannone e Martina Semenzato, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, che ha ribadito: «È un dovere morale stare accanto a questa famiglia. Serve una torsione culturale: i femminicidi vanno prevenuti con l’educazione, il rispetto, la consapevolezza».

Nel corso della giornata, Enza e Marcello hanno parlato anche con il sottosegretario Alfredo Mantovano, in visita in Campania. «Il dolore di questa famiglia è il dolore del Paese intero – ha detto – ma non possiamo illuderci che episodi così si possano fermare solo con leggi. È un problema che tocca la coscienza collettiva». Mantovano ha parlato anche a nome della presidente del Consiglio, sottolineando come si tratti di un evento «difficilmente classificabile, a cavallo tra femminicidio, degrado sociale e follia individuale».

Più netta la posizione del deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs), che ha incontrato i genitori di Martina in mattinata. «Ce l’hanno ammazzata, vogliamo solo giustizia», ha detto con voce spezzata Marcello Carbonaro. La madre ha ribadito la sua denuncia contro le accuse feroci ricevute online. Borrelli ha chiesto alla magistratura di indagare anche su eventuali complicità nel gesto del killer. E ha lanciato un appello: «Basta odio e fango sui social. Serve rispetto e vicinanza, non accuse».

Nel frattempo, l’affetto dei cittadini non si ferma. In serata, una manifestazione silenziosa a Casoria, davanti all’istituto scolastico frequentato da Martina, ha visto la partecipazione di decine di giovani, insegnanti, amici. C’era anche la madre della ragazza, stretta nel dolore. Un compagno ha letto ad alta voce un tema scritto per lei: «Credici quando diciamo che non siamo tutti uguali. Ci sono ragazzi che credono ancora nell’amore. Quello vero».

Il messaggio lanciato da chi conosceva Martina è chiaro: la sua memoria va rispettata e onorata. Non serve cercare colpevoli tra chi resta. Occorre invece imparare ad ascoltare, proteggere i più giovani, e isolare chi, nel buio dei social, semina odio e ignoranza.

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Ultimo Aggiornamento: 30/05/2025 21:44

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